Después de ocho días de huelga de hambre, el primer objetivo ha sido conseguido. La conferencia de jefes de grupo de la Camera dei Deputati ha puesto en el orden del día de mañana la propuesta de ley para hacer posible el derecho de voto domiciliario a los discapacitados intransportables.
È un primo importante risultato. Da oggi sospendiamo lo sciopero dando atto alla Camera di aver accolto le nostre istanze, ma siamo pronti a riprendere, e magari ad aggravare l’iniziativa nonviolenta, se i tempi di approvazione della legge non consentiranno già dalle prossime scadenze elettorali il concreto esercizio di voto ai disabili intrasportabili.
È dunque necessario che anche i termini di presentazione delle domande per essere ammessi al voto domiciliare siano riaperti, e che i mezzi di informazione diano il risalto dovuto a questa conquista di civiltà, dopo aver totalmente silenziato la nostra iniziativa, fatta eccezione per il quotidiano della CEI l’Avvenire.
Il Senato, come ci ha comunicato la Vice Presidente Emma Bonino che ha partecipato all’Ufficio di Presidenza, ha dato disponibilità di massima per un rapido esame in sede legislativa.
Anche in questo caso si conferma l’efficacia del metodo nonviolento, che consente di creare spazi di dialogo e di far comprendere l’importanza di proposte come questa anche agli interlocutori più distratti.
Rita Bernardini, Rocco Berardo, Josè De Falco, Michele Rana, Francesco Spadaccia, Claudia Sterzi
28-IV-09, radicali.it