Questi i motivi del proseguimento dell'iniziativa nonviolenta:
"Sono queste ore determinanti per cercare di sventare il fallimento della Moratoria sulle esecuzioni capitali. Le notizie che giungono – o piuttosto non giungono! – sul proseguirsi del lavoro di presentazione della Risoluzione all'Assemblea Generale in corso all'ONU, ci confermano nella valutazione negativa e allarmata su quanto sta accadendo. E' perciò un'urgenza oggettiva che l'opinione pubblica, a partire da quella italiana, sia pienamente informata in modo da rendere possibile quel vero e proprio "colpo d'ala" indispensabile per la presentazione della Risoluzione all'ONU. Ciò si può realizzare soltanto con un recupero immediato di conoscenza a beneficio della gran parte dei cittadini italiani che, a partire dalla classe dirigente, sono finora del tutto inconsapevoli dei rischi che si stanno correndo su un obiettivo di portata epocale. Tale recupero – pur avviato in alcuni spazi televisivi, grazie anche all'intervento del Presidente della Rai Petruccioli, ma totalmente inesistente negli spazi radiofonici Rai – rimane di portata inadeguata e rischia quindi di essere sostanzialmente inutile. Per questo motivo, per aiutare la Rai non tanto a fare il massimo possibile, quanto a concepire un nuovo possibile "servizio pubblico" – nella totale assenza di "competizione" ad opera di Mediaset – proseguiamo la nostra occupazione".
Il Presidente del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Sergio Stanzani, 84 anni, in sedia a rotelle, che era tra gli occupanti, ha lasciato ieri sera la sede della Rai per un ricovero ospedaliero.
Dichiarazione dei cinque parlamentari Radicali (Sergio D’Elia, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Marco Cappato, Bruno Mellano), della Segretaria e della Presidente di Radicali Italiani (Rita Bernardini e Maria Antonietta Farina Coscioni) e del Presidente del Partito Radicale Sergio Stanzani:
Dopo 52 ore di permanenza nella sede Rai di viale Mazzini annunciamo la decisone di proseguire la nostra “occupazione” nonviolenta. Sono queste ore determinanti per cercare di sventare il fallimento della Moratoria sulle esecuzioni capitali. Le notizie che giungono – o piuttosto non giungono! – sul proseguirsi del lavoro di presentazione della Risoluzione all’Assemblea Generale in corso all’ONU, ci confermano nella valutazione negativa e allarmata su quanto sta accadendo.
E’ perciò un’urgenza oggettiva che l’opinione pubblica, a partire da quella italiana, sia pienamente informata in modo da rendere possibile quel vero e proprio “colpo d’ala” indispensabile per la presentazione della Risoluzione all’ONU. Ciò si può realizzare soltanto con un recupero immediato di conoscenza a beneficio della gran parte dei cittadini italiani che, a partire dalla classe dirigente, sono finora del tutto inconsapevoli dei rischi che si stanno correndo su un obiettivo di portata epocale. Tale recupero – pur avviato in alcuni spazi televisivi, grazie anche all’intervento del Presidente della Rai Petruccioli, ma totalmente inesistente negli spazi radiofonici Rai – rimane di portata inadeguata e rischia quindi di essere sostanzialmente inutile.Per questo motivo, per aiutare la Rai non tanto a fare il massimo possibile, quanto a concepire un nuovo possibile “servizio pubblico” – nella totale assenza di “competizione” ad opera di Mediaset – proseguiamo la nostra occupazione.
Ribadiamo infine la nostra volontà di porre - a partire dalla questione pena di morte - anche la questione delle delibere inattuate della Commissione Parlamentare di Vigilanza e del rischio di perdita degli stessi strumenti di monitoraggio e controllo dell’informazione radiotelevisiva, alla quale perdita sta contribuendo la Rai attraverso il mancato rispetto degli obblighi di monitoraggio e il mancato riconoscimento del servizio pubblico fornito dal Centro di Ascolto radicale.
Ci appelliamo a tutte le forze politiche ed ai massimi Responsabili istituzionali di attivarsi perché sia assicurato tutto quanto è urgente fare per assicurare all’Assemblea Generale di esprimere il proprio voto sulla Moratoria.
-audiovideo de la conferencia de prensa y la manifestación-
Il sen. Stanzani ha preso questa decisione, sotto l’indicazione dei medici, per potersi ricoverare già domani, in modo da sottoporsi martedì mattina ad un intervento chirurgico.
2-VI-07:
• Dichiarazione di Marco Cappato (Parlamentare europeo), Marco Beltrandi, Sergio D’Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco (parlamentari italiani), Rita Bernardini (Segretaria Radicali Italiani), Maria Antonietta Farina Coscioni (Presidente di Radicali Ita
Abbiamo avuto notizia della dichiarazione al Tg3 del Presidente Rai Petruccioli sul fatto che soltanto la Rai farebbe informazione sulla pena di morte e sul fatto che parlar male della Rai sarebbe sempre un buon “pretesto” per far parlare di sé, come noi Radicali dovremmo “saper bene”.Ha invece certamente ragione il presidente Petruccioli a implicitamente chiamare in causa Mediaset, che sul tema pena di morte - come sulle altre lotte radicali – si rende protagonista di una censura feroce, anche peggiore di quella della Rai, perpetrata approfittando dei più deboli vincoli giuridici, che pur esistono, ma sono da Mediaset sistematicamente violati.
Comunicato di Marco Cappato (Parlamentare europeo), Marco Beltrandi, Sergio D’Elia, Bruno Mellano, Maurizio Turco (parlamentari italiani), Rita Bernardini (Segretaria Radicali Italiani), Maria Antonietta Farina Coscioni (Presidente di Radicali Italiani), e Sergio Stanzani (Presidente del Partito Radicale Transnazionale)
“Da giovedì 1 giugno, dalle ore 13,30 abbiamo occupato gli edifici Rai di Viale Mazzini per affermare il diritto dei cittadini italiani di essere informati, in particolare sul boicottaggio in atto contro la proposta di Moratoria delle esecuzioni capitali, e per consentire all’opinione pubblica di essere coinvolta e protagonista di una possibile impresa storica di civiltà e diritto. A partire da questa occasione obbligata di azione, la nostra occupazione prosegue per risolvere, finalmente, dopo lustri, il problema della sempre più grave e ormai intollerabile, oltre che profondamente illegale, disinformazione cui si sottopone l’opinione pubblica, la sottrazione di verità e di informazione cui è vittima il paese.
Viene così negato il diritto dei cittadini ad avere e ricevere una leale e completa informazione, specie per quanto riguarda i temi fondamentali delle iniziative radicali, anche mediante il boicottaggio praticato dalla Rai e dalle istituzioni contro il servizio pubblico di monitoraggio dell’informazione (a cui la stessa Rai è obbligata dal contratto di servizio e dalla commissione di vigilanza) fornito solo dal Centro di Ascolto radicale.Chiediamo – anzi esigiamo che la RAI riconosca le sue responsabilità gravi, o almeno apra un’indagine interna volta a comprendere cosa sta accadendo”.
1-VI-07:
Dichiarazione dei cinque parlamentari Radicali (Sergio D’Elia, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Marco Cappato, Bruno Mellano), della Segretaria e della Presidente di Radicali Italiani (Rita Bernardini e Maria Antonietta Farina Coscioni) e del Presidente del Partito Radicale Sergio Stanzani, dal settimo piano della sede Rai di Viale Mazzini:
Rimaniamo nella sede della Rai Tv di viale Mazzini. Prendiamo atto delle dichiarazioni del Presidente Petruccioli, constatando però anche che impegni di simile natura sono rimasti troppe volte disattese da parte dei responsabile dell’azienda. Vogliamo chiarire che non siamo qui per “trattare” spazi per i radicali, ma per affermare il diritto dei cittadini italiani ad essere correttamente informati.
Per chiedere attenzione e interlocuzione su questi temi proseguiremo fin quando necessario la nostra occupazione degli uffici Rai.
In discussione è il diritto dei cittadini italiani a conoscere lo stato dell’iniziativa per la moratoria delle esecuzioni, obiettivo di straordinaria valenza storica, umana, civile e politica su cui il Parlamento e il Governo italiani sono impegnati e che, in queste ore, rischia di non essere ottenuto all’Assemblea Generale dell’Onu in corso sol perché le viene impedito, come è avvenuto negli ultimi 13 anni, di esprimere il suo voto favorevole e assolutamente maggioritario”.
Un caro saluto
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