concluída Conferencia sobre Federalismo en Iraq

Erbil, 14 luglio 2007

Un passo importante nella costruzione di un processo equilibrato e indipendente verso la democrazia e l’istituzionalizzazione del ruolo delle regioni nella politica irachena è stato compiuto ieri a Erbil nel Kurdistan, a conclusione della Conferenza sul Federalismo in Iraq, con la sigla di un protocollo di intesa presentato dai presidenti dei due parlamenti costituiti in Iraq, il presidente facente funzioni del parlamento nazionale iracheno e il presidente del parlamento curdo. 

 Il documento prevede per il prossimo futuro la convocazione di sedute congiunte delle due istituzioni, lo scambio recicropo delle leggi presentate al fine di coordinarne i punti di comune interesse, l’istituzione di una commissione congiunta permanente e l’apertura di due rispettivi uffici, uno a Baghdad e uno a Erbil. L’appuntamento di Erbil, che si è tenuto dal 10 al 14 luglio, è stato promosso e organizzato dall’associazione radicale “Non c’è Pace Senza Giustizia e dalla irachena “International Alliance for Justice”, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri italiano. Esso rientra in un piano di sostegno che ha lo scopo di favorire il completamento dell’assetto federale previsto dalla costituzione irachena, promuovendo anche il dialogo interno al paese tra società civile e governi sui temi della democrazia, della tutela e promozione dei diritti umani, civili e politici e che prevede diversi appuntamenti fino alla fine dell’anno sia in Iraq che in Europa. Alla conferenza hanno preso parte, oltre alle più alte cariche istituzionali del Governo Federale dell’Iraq e del Governo Regionale Curdo, anche parlamentari regionali e nazionali di tutte le comunità geografiche e religiose e di tutti i movimenti e partiti politici iracheni. Dichiarazione di Sergio Stanzani e Gianfranco Dell’Alba, Presidente e Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia: “Il successo di questa conferenza è la dimostrazione che esiste una grande volontà di unità nel paese, nonostante l’Iraq subisca ogni giorno attacchi estremistici non solo rivolti alla popolazione ma anche e soprattutto al suo cammino verso la ricerca di una stabilità politica. Il protocollo di intesa che i due presidenti del parlamento curdo e iracheno hanno voluto siglare al termine dei lavori, rappresenta innazitutto il reciproco riconoscimento istituzionale e politico e potrebbe essere il primo passo verso la costituzione della seconda Camera del Parlamento iracheno, prevista dalla Costituzione ma non ancora istituita. Se il Senato fosse costituito da rappresentanti dei parlamenti regionali, si tratterebbe di una forma di federalismo con alte probabilità di garantire gli interessi delle diverse componenti politiche e etnico-religiose dell’Iraq. E’ fondamentale ora che si faccia tesoro di questo risultato per nulla scontato, nei piani d’azione e d’intervento nella regione.”