La richiesta di sospensione era stata portata avanti dalla Cina, che ha accusato l’Internazionale Liberale di avere fatto parlare a proprio nome un rappresentante di Taiwan in una sessione svoltasi nei mesi scorsi del Consiglio sui Diritti Umani, e cioe’ dell’organismo che ha sostituito la Commissione sui Diritti Umani e che avrebbe dovuto far recuperare all’ONU credibilita’ ed autorevolezza nel campo della difesa dei diritti umani e delle liberta’ civili. Il rappresentante di Taiwan era intervenuto durante il Consiglio sui Diritti Umani chiedendo all’ONU che Taiwan, un’isola che e’ di fatto indipendente dalla Cina da decenni, governata in modo democratico e che rappresenta la 18ma economia del mondo, fosse ammessa nell’Organizzazione Mondiale della Sanita’, in modo da poter cooperare con tutti gli altri paesi nella gestione di crisi sanitarie come quelle della SARS che negli anni scorsi hanno colpito il continente asiatico.
Cio’ che ‘ da notare e’ che la decisione della sospensione per un anno e’ stata presa all’unanimita’ dopo che la Cina era riuscita a far approvare in prima istanza l‘esplusione definitiva dell’Internazionale Liberale. La Cina ha infatti reso noto di aver ricevuto una lettera da parte del Presidente dell’Internazionale liberale con il quale avrebbe riconosciuto il proprio “errore”.
Il fatto che un’organizzazione come l’Internazionale Liberale giunga a far questo, testimonia dell’insicurezza con la quale ormai i paesi democratici si muovono all’interno dell’ONU, dove l’influenza politica di paesi come la Cina, sta evidentemente riuscendo a sovvertire alcuni principi basilari come quello della liberta di espressione.
Solo con il rilancio del progetto di un’Organizzazione Mondiale della e delle Democrazie, laica e federale, i paesi democratici potranno davvero lavorare per il rafforzamento delle Nazioni Unite, a partire dal rispetto dei suoi documenti fondanti come la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.