“Trovo ridicolo che nella polemica sulla richiesta di informazioni da parte della Commissione europea sulle agevolazioni fiscali alla Chiesa vi sia chi se la prenda col dito, e cioè con noi radicali, perdendo di vista la luna. Così come è grottesco pensare che, da Ministro per le Politiche Europee, io stia aiutando la Commissione a vigilare sul rispetto della normativa comunitaria, ruolo che come tutti sanno la Commissione sa svolgere benissimo da sola e lo dimostra, ahimé, l’alto numero di procedure di infrazione aperte contro l’Italia”. Così il Ministro per le Politiche Europee, Emma Bonino risponde alle accuse di diversi esponenti politici riportate oggi dai giornali.
“E’ assolutamente vero che come Rosa nel Pugno, su iniziativa di Maurizio Turco, alla vigilia delle elezioni dello scorso anno abbiamo sostenuto l’esposto, presentato alla Commissione da alcuni imprenditori, in merito alla possibile violazione delle norme comunitarie a causa di agevolazioni fiscali che possono risultare selettive e che, pertanto, rischiano di distorcere la concorrenza fra esercizi che offrono i medesimi servizi”.
“Le questioni fiscali - aggiunge Bonino - sono ovviamente di competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Da parte mia intendo svolgere pienamente il compito istituzionale di vigilare sul rispetto della normativa comunitaria cercando di prevenire l’insorgere di contenzioso comunitario. In questo caso, le due risposte già fornite dal Governo alla Commissione Ue non sono evidentemente state giudicate esaustive o tali da fugare ogni perplessità sull’esistenza di agevolazioni non autorizzate dal diritto comunitario”.“Come Governo aspetteremo la nuova richiesta della Commissione. Come Ministro radicale e della Rosa nel Pugno ribadisco il mio convincimento personale: la richiesta di maggiori informazioni della Commissione trova fondamento laddove, lungi dall’applicarsi solo a quei beni che abbiano un nesso immediato e diretto con i fini di religione e di culto, le esenzioni fiscali e le altre agevolazioni riguardino attività prettamente commerciali. Ricordo che la Commissione sta indagando su analoghe esenzioni fiscali in Spagna. Credo che non dovremmo aspettare, come al solito, l’imbeccata di Bruxelles”.
notiizeradicali, 29-IX-07.