opio afgano: errónea militarización del prohibicionismo

Afghanistan-oppio. Cappato e Perduca: Basta con la militarizzazione del proibizionismo occorre inversione di strategia

 Dichiarazione dell’eurodeputato radicale Marco Cappato, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni e di Marco Perduca, vice Presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento e Segretario della Lega Internazionale Antiproibizionista:

“Il Direttore dell’ufficio delle Nazioni Unite Antonio Maria Costa ha chiesto agli ambasciatori Nato e dei paesi donatori dell'Afganistan 'di fare molto di più contro l'aumento della produzione dell'oppio in Afghanistan che ha raggiunto 'livelli spaventosi'.

E’ inaccettabile che tutte le volte che la comunità internazionale si confronta coi fallimenti del proibizionismo l’unica risposta che viene data sia rafforzare, per giunta manu militari, quelle stesse politiche che sono alla radice del problema.  

Sono ormai 5 anni che i programmi di eradicazione del papavero vengono portati avanti in tutto l’Afghanistan con varie metodologie, in quello stesso lasso temporale la produzione è raddoppiata arrivando alle cifre record documentate nei giorni scorsi dall’Onu che imputano ai signori della droga afgani il controllo del 95% della produzione mondiale di oppio per eroina.

 

Come dimostrato in molti paesi europei, con una progressiva revisione delle politiche proibizioniste si iniziano a vedere dei risultati di segno opposto dal punto di vista del consumo. Per quanto riguarda la produzione delle “droghe” invece, solo con una graduale evoluzione della presenza militare in strutture civili di promozione di uno stato di diritto “amico” e non “nemico” dei contadini si potrà affrontare il fattore oppio in Afghanistan consentendone, per esempio, la coltivazione per fini medici. Il 12 settembre la commissione esteri del Parlamento europeo discuterà di una nostra proposta che va esattamente in questa direzione.”

 

norizieradicali, 6-IX-07.