I medici, l'eutanasia e la morte di Wojtyla
di Paolo Flores d'Arcais (La Repubblica)
Riccio: nel rifiutare le cure Papa Wojtyla ha esercitato suo diritto ad autodeterminazione
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Roma, 16 settembre 2007
“Nessuno può sostenere con certezza che oggi Papa Wojtyla, se non avesse rinunciato a tutta una serie di cure previste nel suo caso, non sarebbe ancora vivo. Piergiorgio Welby è rimasto collegato al ventilatore, e alimentato, per 10 anni”. Lo afferma in una nota diffusa dall’associazione Luca Coscioni Mario Riccio, il medico anestesista che praticò il distacco del respiratore a Piergiorgio Welby, leader radicale. “Ritengo che il Papa abbia rinunciato a tutta una serie di cure previste nel suo caso, tra cui la ventilazione meccanica e l’alimentazione. Inoltre il dottor Mario Melazzini disse, in un’occasione pubblica, che il Papa avrebbe rinunciato anche alla terapia farmacologica anti-Parkinson per le supposte alterazioni della coscienza che questa avrebbe potuto generare, preferendo, sempre a detta di Melazzini, “rimanere lucido” fino alla fine”.
• In una nota diffusa dall’Associazione Luca Coscioni, Mario Riccio, il medico anestesista che distaccò il respiratore di Piergiorgio Welby, commenta le dichiarazioni del medico personale di Papa Wojtyla, Renato Buzzonetti
“Nel rifiutare delle cure Papa Wojtyla ha esercitato un suo diritto. Secondo me questa si chiama autodeterminazione, mentre la Chiesa più volte, in particolare durante lo sviluppo della vicenda Welby, ha preferito parlare di “eutanasia passiva od omissiva”, concetto contenuto pure nell’ordinanza del Gip Laviola”. “Questo è nodo fondamentale – ha concluso Riccio - se è vero che non si arriva alla legge sul testamento biologico per l’opposizione di alcuni esponenti politici teo-dem della maggioranza che sembrerebbero accettare l’idea delle direttive anticipate, salvo poi svuotarle di significato escludendo categoricamente la possibilità di sospendere ventilazione ed alimentazione. Il ragionamento secondo cui queste ultime, una volta iniziate, non si possono interrompere, non regge assolutamente. Non regge da un punto di vista etico né giuridico”.
notizieradicali, 17-IX-07. |