“Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu condanni senza riserve la repressione della protesta pacifica da parte della polizia birmana e ingiunga al regime militare di astenersi dal compiere altri atti di violenza come pure da qualsiasi altro atto che possa aggravare ulteriormente le già punitive condizioni di vita del Premio Nobel Aung San Suu Kyi ”. Così il Ministro per il Commercio Internazionale e per le Politche Europee, Emma Bonino reagisce alla dura repressione dei manifestanti da parte delle autorità militari birmane.
“Com’era da temere”, aggiunge il Ministro, “i militari hanno iniziato a reprimere con la forza il movimento nonviolento che, grazie alla spinta dei monaci buddisti, sta coinvolgendo un numero sempre crescente di cittadini. Il precedente del 1988, che ha fatto non meno di 3000 vittime, non lascia alcun dubbio sulla ferocia di cui è capace la giunta militare”.“Di fronte all’evidente incapacità degli strumenti sanzionatori sin qui adottati e alla mobilitazione in atto, la comunità internazionale non può tardare oltre”, prosegue Bonino. “Mi auguro perciò che già stasera il Consiglio di Sicurezza trovi la forza necessaria per adottare misure concrete. Sono consapevole che il regime birmano gode in quella sede di solide sponde. Ma spero che grazie all’azione dei paesi europei membri del Consiglio, a partire dall’Italia, e dagli Stati Uniti possa prevalere una linea che difenda le aspirazioni legittime del popolo birmano alla libertà e alla democrazia”.
notizieradicali, 27-IX-07.