• Dichiarazione di Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani e Sergio Rovasio, membro della Direzione della Rosa nel Pugno:
Il nostro Ministro degli Interni, per obbedire evidentemente alle gerarchie clericali e vaticane, oltre a voler vietare il GayPride durante l'Anno Santo, si è fatto ora paladino e promotore di una crociata contro le coppie gay sposate all'estero che risiedono in Italia.
Lo scorso 18 ottobre il Ministero degli Interni ha diffuso la Circolare n. 55 (protocollo 15100/397/0009861) che elenca una serie di iniziative per contrastare il riconoscimento delle coppie gay sposate all'estero e dove si invita addirittura il Ministero degli Esteri a modificare i contenuti della Convenzione di Vienna dell'8 settembre 1976 perché sui moduli del riconoscimento delle coppie sposate all'estero non è precisata la variazione del sesso degli sposi. Tra le altre assurdità elencate nella circolare ministeriale, vengono invitati gli ufficiali dello Stato civile a porre "particolare cura alla verifica che i due sposi siano di sesso diverso" in violazione dei più elementari diritti umani e civili dei cittadini in particolare delle persone glbt.
Chiediamo che questa circolare venga immediatamente ritirata dato l'evidente contrasto con le risoluzioni comunitarie contro l'omofobia del 18 gennaio 2006 e del 26 aprile 2007. Forse il Ministro degli Interni ha dimenticato che il 2007 è l'anno europeo delle non discriminazioni e questa circolare dimostra come invece l'omofobia divenga un fatto istituzionalizzato proprio da coloro che la dovrebbero combattere".
Di seguito il testo dell'interrogazione parlamentare urgente presentata questa mattina dai deputati radicali Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Sergio D'Elia, Donatella Poretti e Bruno Mellano:
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Ministro per gli interni, al Ministro per gli affari esteriAl Ministro per le Pari Opportunità
Premesso che: Il 18 ottobre 2007, è stata emessa dalla Direzione centrale per i servizi demografici del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali, incardinato presso il Ministero degli interni, la Circolare 55 (Protocollo n.15100 /397/0009861), con oggetto: "Matrimoni contratti all'estero tra persone dello stesso sesso. Estratti plurilingue di atti dello stato civile";
nell'atto richiamato, firmato dal prefetto Annapaola Porzio, Direttore centrale dei servizi demografici, si afferma che: " Tale convenzione, come è noto, prevede un modello plurilingue (formula B), utilizzato per la redazione dell'estratto dell'atto di matrimonio che, contratto in uno Stato, deve essere trascritto in un altro Stato. Tale modello, non specifica il sesso degli sposi e, al contrario, parlando di sposo e sposa, potrebbe indurre a ritenere che i due siano sempre di sesso diverso …, al fine di indicare con chiarezza il sesso degli sposi, ma tale intervento, qualora fattibile, potrebbe richiedere tempi lunghi, trattandosi di modificare un allegato ad una convenzione internazionale … il nostro ordinamento non ammette il matrimonio omosessuale e la richiesta di trascrizione di un simile atto compiuto all'estero deve essere rifiutata perché in contrasto con l'ordine pubblico interno." Nella circolare si conclude che: "Si richiama pertanto l'attenzione degli ufficiali di stato civile affinché al momento di trascrivere un matrimonio contratto all'estero da un cittadino, , eventualmente richiedendo direttamente al cittadino o al consolato che ha trasmesso la pratica, in caso di dubbio, un documento di identità dal quale si evinca inequivocabilmente il sesso degli interessati ";
La convenzione a cui si fa riferimento nella circolare 55, è la Convenzione di Vienna l'8 settembre 1976 e la Legge 21 dicembre 1978, n. 870, reca: "Approvazione ed esecuzione della convenzione relativa al rilascio di estratti plurilingue di atti di stato civile, firmata a Vienna l'8 settembre 1976."
Per sapere:
- se con questa circolare, in particolare con riferimento alla frase " E' stato già interessato sull'argomento il Ministero degli esteri per verificare l'eventuale possibilità di un aggiornamento della predetta modulistica" si intenda proporre in sede comunitaria un adeguamento agli standard italiani, della modulistica prevista dalla Convenzione di Vienna dell'8 settembre 1976;
- se non ritengano che l'applicazione differenziata della legislazione straniera in materia di matrimonio od unione registrata, a seconda che riguardi una coppia composta da persone di sesso diverso o persone dello stesso sesso, non equivalga ad una discriminazione basata sull'orientamento sessuale proibita dall'ordinamento italiano e comunitario come da risoluzioni comunitarie contro l'omofobia del 18 gennaio 2006 e del 26 aprile 2007; - se intendano adottare delle misure per evitare in futuro atteggiamenti omofobici e discriminatori nei confronti delle persone GLBT da parte di funzionari del Ministero degli Interni e di quelli pubblici in genere;
- a quali pratiche intende riferirsi la circolare quando invita i funzionari di Stato civile a porre "particolare cura alla verifica che i due sposi siano di sesso diverso ";
- Se sussista la fattispecie prospettata dalla Circolare 55 di contrasto con l'ordine pubblico interno in considerazione: del combinato disposto della Legge n. 74 del 1987 con la legge 898 del 1970, dal quale si evince che se uno dei coniugi cambia sesso la coppia può rimanere sposata e dalla sentenza 494 del 28 Novembre 2002 che ha statuito un chiaro concetto per cui un "ordine pubblico familiare" è insostenibile giuridicamente in quanto suscettibile di conformare in senso limitativo i diritti della persona
notizieradicali, 29-X-07.