Dichiarazione di Sergio Stanzani, Presidente del Partito Radicale Transnazionale e di Non c’è Pace senza Giustizia
A seguito dei gravissimi fatti verificatesi in Pakistan, che hanno determinato la sospensione della Costitutzione da parte del Presidente Musharraf, la rimozione del Ministro della Giustizia Iftikhar Mohammed Chaudhry, lo scioglimento della Corte Suprema, delle quattro Alte Corti del Paese e la chiusura di alcune emittenti televisive locali, il Presidente del Partito Radicale Nonviolento e di Non c’è Pace senza Giustizia, Sergio Stanzani dichiara:
“Ciò che sta accadendo in Pakistan è una evidente e grave violazione delle norme del diritto internazionale, che fa cadere il paese in una situazione di repressione che rischia di aggravarsi di ora in ora. Quando abbiamo tenuto il nostro incontro sulla giustizia internazionale ad Islamabad ad inizio anno, insieme agli avvocati e ai magistrati pakistani, molto si è discusso sulla necessità di una demilitarizzazione del potere per garantire la crescita democratica del paese, individuando nella indipendenza del sistema giudiziario la prima condizione a garanzia dell’affermazione dello stato di diritto e dei diritti fondamentali della persona.
Di fronte a questa violenta battuta d’arresto del processo democratico in Pakistan, è necessario che la comunità internazionale intervenga in tempi rapidi per ripristinare lo stato di diritto nel Paese e per garantire le libertà costituzionali. È necessario non solo tenere sotto osservazione l’evoluzione delle vicende pakistane, ma agire subito al fine di permettere un intervento tempestivo delle autorità competenti ed evitare possibili ulteriori degenerazioni della situazione”.
Non c’è Pace Senza Giustizia si unisce all’appello per il rilascio immediato degli oltre 3.000 avvocati, magistrati e attivisti per i diritti umani tra i quali figurano anche Parvez Hassan, noto avvocato amministrativista e Asma Jahangir , Presidente della Commissione Indipendente per i diritti umani in Pakistan.
notizieradicali, 8-XI-07.