La Bhutto –continua Bonino- paga con la vita la sua determinazione a fare delle prossime elezioni un esercizio credibile per la transizione democratica del Paese. La stessa determinazione non si e' manifestata sempre ed in maniera univoca nell' atteggiamento della comunità internazionale rispetto a questa vicenda elettorale.
Questa tragedia dimostra ancora una volta che non c'e' bisogno di uomini forti e di stato di emergenza ma di vera partecipazione democratica e civile nella amministrazione di un Paese moderno,anche se socialmente complesso come il Pakistan. Una democrazia approssimativa non può che accentuare frustrazione e tensioni diffuse fra gruppi etnici e religiosi diversi; e condurre a condizioni di sicurezza altrettanto approssimative.La sicurezza in Pakistan –conclude il Ministro- non e' soltanto un problema di Musharraf o dei Pakistani. E' bene tenerlo a mente.
28-XII-07, radicali.it