“Zero Tolerance Day” - Nella giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, il Ministro degli Affari Sociali della Sierra Leone annuncia l’impegno del Governo per il contrasto e la prevenzione delle pratiche tradizionali dannose.
Il Ministro per gli Affari Sociali della Sierra Leone Haja Musu Kandeh ha annunciato, in occasione della giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, che il Governo ha deciso di bandire la pratica e di avviare una campagna nazionale per il contrasto e l’abbandono delle MGF.
A differenza che nel passato, in cui le iniziative contro le MGF venivano preminentemente collocate nel contesto della tutela della salute delle donne e delle bambine, oggi i Paesi africani che assumono iniziative legislative e preventive nei confronti delle pratiche tradizionali sottolineano come esse siano da inquadrare innanzitutto come una violazione dei diritti fondamentali della persona.
L’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia, nell’ambito del programma 2006/2007 condotto in collaborazione con UNICEF per l’abbandono delle MGF e la ratifica del Protocollo di Maputo sui diritti delle donne africane, ha fornito assistenza giuridica al governo della Sierra Leone nella stesura della proposta legislativa sulle MGF a partire dalle norme del diritto internazionale in materia di diritti umani, civili e politici della persona.
Dichiarazione di Sergio Stanzani e Gianfranco Dell’Alba, Presidente e Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:“Ci congratuliamo con il Governo della Sierra Leone, Paese in cui le mutilazioni genitali femminili vengono praticate su circa il 40% delle bambine, per aver preso questa importante decisione. Anche questo è un segnale della volontà di proseguire nel processo democratico e di riforma, dopo i dieci lunghi anni di guerra civile e il genocido di cui la popolazione è stata vittima. Oggi la Sierra Leone dimostra di avere la capacità di ricostruire le basi della democrazia e della giustizia attraverso la collaborazione con la Corte Speciale per i gravi crimini commessi nel Paese, ma anche attraverso una riforma attenta e moderna del proprio assetto legislativo e di governo.”
Non c’è Pace Senza Giustizia ha condotto il programma di “mappatura del conflitto” in Sierra Leone dal 1999 al 2002, raccogliendo le testimonianze della popolazione e producendo un documento probatorio che è stato incluso tra gli atti dei processi in corso presso la Corte Speciale. L’associazione radicale sta svolgendo in queste settimane lo stesso programma in Kenya, su incarico ufficiale della Commissione per i diritti umani kenyota.Per informazioni: Antonella Dentamaro, tel. 06-68803791 email: adentamaro@npwj.org
6-II-08, notizieradicali