Dichiarazione di Emma Bonino:
A non avere riflessi da struzzo in realtà la tesi di due organizzazioni partitiche, che da sole e isolate si affrontino, è di già nelle cose battuta e superata. A destra si è annunciato di già il collegamento di coalizione con la Lega Nord e probabilmente con una Lega Sud. Comunque, Silvio Berlusconi può deciderlo all’improvviso ed annunciarlo all’ultimo momento.
A sinistra, invece, non si può perdere ulteriormente tempo. Sarebbe disastrosamente conclusivo: noi siamo determinati e pronti a ripetere l’iniziativa politico-elettorale del 2006 che come radicali volemmo (con lo strumento della Rosa nel Pugno recentemente rifiutato e ferito dai compagni socialisti che hanno compiuto la scelta dell’unità con la parte socialista non interna alla parte berlusconiana).
In realtà porre il problema mio o di Marco Pannella, o di entrambi, è guardare al dito per meglio ignorare quello che indica: una alternativa integralmente socialista, liberale, laica, federalista e ambientalista che sola può rendere al nostro Paese una adeguata presenza internazionale e una radicale riforma del sistema politico, che manifestamente urge.
Il rifiuto dei radicali, espresso ieri da Fassino, è rifiuto del laicismo, del liberalismo e del liberismo storico di Ernesto Rossi, Luigi Einaudi e Gaetano Salvemini; è riconoscere alla senatrice Binetti la funzione e la responsabilità di una radice storica della sinistra italiana per negarla a quella ormai centenaria che noi Radicali organizzati rappresentiamo per il vissuto del popolo italiano.
Il problema è uno solo: è quello di decidere finalmente un radicale aggiornamento della coalizione del 2006, separando in modo evidente la funzione conservatrice dello schieramento comunista e dintorni per opporre alla coalizione berlusconiana filo-fondamentalista e corporativista una coalizione effettivamente moderna, nuova, espressione di quel popolo italiano che in questi decenni ha plebiscitato nei referendum la Riforma sociale e laica, davvero europea, del nostro Paese.
Proponiamo quindi di lasciar perdere equivoci, furbizie ed errori per subito incontrarci per preparare insieme anche la più ampia e programmaticamente chiara nuova coalizione, in attesa di poter raggiungere quel bipartitismo anglosassone che il popolo italiano ha già dimostrato di attendere e volere.
12-II-08, notizieradicali