• Dichiarazione di Luca Pardi, Segretario di Rientrodolce
Il quotidiano Avvenire pubblica oggi a pag. 6 un lungo e circostanziato servizio sulla fame nel mondo. La grande novità del giorno è il riconoscimento del legame fra la fame, la crisi energetica, i cambiamenti climatici e l'aumento dei consumi. Quello che secondo molti si configura come la Tempesta Perfetta foriera di un possibile scenario di collasso globale. C'è una sola cosa che l'Avvenire non vuole e non può affrontare: il tema della sovrappopolazione umana. L'esplosione della popolazione umana, quasi decuplicata nel corso degli ultimi due secoli e mezzo è stata causata dalla scoperta dei combustibili fossili il cui apporto nell'agricoltura industriale ha moltiplicato la disponibilità di cibo. Tale disponibilità è stata malthusianamente superata dalla crescita della popolazione. Sono proprio i tabù ideologici delle religioni tradizionali che pongono, in combutta con la religione antropocentrica ed economicista della crescita materiale ad ogni costo, i maggiori ostacoli alle uniche risposte ragionevoli: controllo delle nascite, moderazione ed efficienza nei consumi di materie prime, che conducano ad una graduale riduzione della pressione antropica sugli ecosistemi terrestri. La progressiva distruzione dell'ecosistema terrestre e l'esponenziale riduzione della qualità della vita dell'umanità è una questione politica. Il non voler governare il fenomeno della sovrappopolazione, della mancanza di cibo e di risorse primarie, è una sentenza di condanna a morte di milioni di esseri umani ogni anno. La comprensione di questi fatti è il presupposto concreto e reale su cui fondare le politiche di governo finalizzate alla riduzione della pressione antropica e quindi alla sopravvivenza dell'umanità.
Luca Pardi14-IV-08, notizieradicali