Se trata de un producto de la cultura libertaria de los hackers y programadores open source, originaria de California pero que ha encontrado un floreciente terreno de expansión gracias al éxito de los instrumentos participativos y de comunicación informal favorecidos por internet. El carácter abierto, autogestionado y colaborativo de este tipo de acontecimientos ha atraido en los últimos años la atención de los apasionados de la red
también en Italia.
Il primo BarCamp è stato organizzato a Palo Alto, in California, il 19 agosto del 2005. Un
gruppo di programmatori creò l'
attuale sito wiki per organizzare una conferenza in opposizione al
Foo Camp, una serie di incontri innovativi promossi da Tim O'Reilly, celebre editore informatico e evangelista delle nuove tecnologie, dove l'agenda e i contenuti della discussione sono decisi dai partecipanti. Al contrario dei Foo camp, dove gli invitati erano selezionati da Tim O'Reilly e la sua cerchia (Foo sta per "
Friends
Of
O'Reilly"), i BarCamp sono nati per consentire la partecipazione di tutti, in aperta critica rispetto all'approccio elitario e chiuso delle conferenze organizzate da O'Reilly.
Il nome deriva da Camp, che sta per campeggio (i partecipanti ai Foo Camp e al primo BarCamp potevano campeggiare nei pressi del luogo della conferenza), e da
Bar, un termine gergale utilizzato dagli hacker per dare un nome indefinito a un dato, una variabile, una funzione o un comando.
Sia i Foo Camp che i BarCamp sono chiamati anche "nonconferenze", in quanto in opposizione alle conferenze tradizionali non è prevista una divisione prestabilita tra relatori e pubblico, i temi non sono predeterminati dagli organizzatori, e la discussione è l'aspetto centrale dell'evento, non un accessorio.
Le regole per la tenuta di queste conferenze sono in gran parte ispirate dalle regole della
Open Space Technology di Harrison Owen. Questo approccio si basa sull'idea secondo cui rendere il pubblico partecipe di un evento aumenta la creatività e produttività della discussione e consente l'emergere di una maggiore quantità e qualità delle informazioni scambiate. Inoltre, l'approccio aperto e partecipativo si rivela più vantaggioso per affrontare questioni complesse, la cui comprensione non può essere appannaggio di "esperti".
I contenuti della discussione vengono proposti in rete nei giorni precedenti e il giorno dell'evento si trasformano in temi scritti su post-it attaccati su una tabella a griglia (in inglese si chiama "
The Open Grid"). La giornata è suddivisa per le sale e disposizione e a ogni argomento proposto e relativi relatori viene assegnato un tempo per svolgere al discussione.
Immagine (Gaspartorriero su Flickr) del BarCamp di Torino del 2006
I Barcampers scrivono l'argomento di cui vogliono parlare sulla "griglia aperta"
Sul sito di Radio Radicale potete trovare le
registrazioni audiovideo di alcuni barcamp svoltisi in Italia negli ultimi anni
.
Perché un BarCamp sulla democrazia
L'approccio che caratterizza i BarCamp, seppure finora confinato principalmente nel campo informatico, crediamo possa rappresentare un'opportunità interessante per un incontro che si prefigge di affrontare una questione complessa come la crisi della (non)democrazia italiana, e di mettere in rete le esperienze di singoli e movimenti che tentano di contrastarla attraverso forme innovative di partecipazione e lotta politica.
Inoltre, l'approccio libertario e aperto del BarCamp crediamo si coniughi bene con il tentativo di promuovere forme di democrazia diretta. Infondo, il nostro BarCamp non è altro che una forma moderna di assemblea di cittadini che vogliono prender parte alla discussione sulla città, usufruire del diritto di parola, e potersi confrontare sui temi di loro interesse.
Sono 290 i partecipanti al DemCamp "Esperimenti democratici" che si terrà a Roma, presso la sede dell'Università Popolare, in via IV novembre 157, il prossimo 4 ottobre.
http://barcamp.org/demcamp
Seguendo il modello dei Foo Camp, anche i BarCamp dovrebbero mettere a disposizione dei partecipanti uno spazio per campeggiare. In città come Roma questo non è possibile, e l'alternativa può essere rappresentata dall'ospitalità sui divani messa a disposizione gratuitamente da migliaia di persone tramite il sito
couchsurfing.org
Diego Galli
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