Iraq, Camp Ashraf: 3.500 refugiados en peligro

El Partido Radical Noviolento, transnacional y transpartito, participa estos días en una delegación de visita al Camp Ashraf, en Iraq (gobernación de Diyala), donde se encuentran cerca de 3.500 miembros de la Organización de los Mojahedin del Pueblo Iraní (OMPI), desarmados y actualmente bajo la protección del ejército de los Estados Unidos, según las convenciones internacionales. Su situación arriesga evolucionar hacia una catástrofe humanitaria cuando el gobierno iraquí asuma el pleno control del Camp, cosa que podría suceder antes de la prevista retirada de Iraq de las fuerzas multinacionales.


Camp Ashraf

Il caso di Ashraf è noto alla Missione di Assistenza in Iraq delle Nazioni Unite (UNAMI) e all'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, che il 15 ottobre scorso ha sollecitato il governo iracheno a “proteggere i residenti di Ashraf dalla deportazione forzata, dall'espulsione o dal rimpatrio e ad astenersi da qualsiasi azione che possa mettere in pericolo la loro vita o la loro sicurezza”. Ciononostante, esponenti del governo iracheno hanno espresso al regime di Theran il loro consenso alla richiesta di espulsione verso l’Iran dei membri dell’OMPI. Questo aprirebbe la strada ad arresti, torture ed esecuzioni per centinaia di esuli iraniani, poiché i Mojahidin del Popolo sono considerati dai mullah di Teheran “infedeli” e “nemici di dio”.

E’ stato inoltre segnalato che le autorità irachene avrebbero negli ultimi tempi limitato l'accesso agli alimenti ed alle cure mediche per i residenti del campo.

Della delegazione, che ha il compito di verificare la situazione di Ashraf sotto il profilo umanitario e dell’applicazione del diritto internazionale, fanno parte il senatore Marco Perduca, vicepresidente del senato del Partito radicale Nonviolento, Antonio Stango, del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, e Yuliya Vassilyeva di Nessuno tocchi Caino. La visita vuole anche testimoniare l’attenzione con la quale il partito radicale osserva l’evoluzione del movimento della resistenza iraniana, auspicando che la scelta di forme di resistenza nonviolenta possa contribuire alla conquista di democrazia e libertà per l’Iran.

Negli ultimi anni, il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana, che ha sempre sostenuto la piena emancipazione delle donne e la separazione fra Stato e religione, si è espresso più volte per l’abolizione della pena di morte.

Il governo britannico ha intanto cancellato l’OMPI dall’elenco nazionale delle organizzazioni terroristiche; la cancellazione dall’analoga lista europea è stata richiesta dalla Corte di Giustizia di Lussemburgo, secondo la quale l’inserimento (a suo tempo voluto da Teheran) non è giustificato.

20-XI-08, notizieradicali