El diputado radical del PD Matteo Mecacci ha depositado hoy una interrogación urgente a la Comisión de Exteriores en la que se pide una mayor implicación del Gobierno italiano en el apoyo de la iniciativa francesa en la ONU de presentar a la Asamblea General la primera declaración política que pide la Despenalización Universal de la Homosexualidad.
En el texto de la interrogación viene subrayado el hecho de que en 80 Estados del mundo la homosexualidad es considerada un delito, y que en 9 de ellos está prevista para ello la Pena de Muerte. Viene chiesto anche un maggiore impegno dell'Italia verso le persone richiedenti lo status di rifugiato politico ma soprattutto delle iniziative specifiche delle nostre sedi diplomatiche sia verso i paesi che perseguitano le persone in base al loro orientamento sessuale che verso quei paesi che non hanno ancora sottoscritto la dichiazione come la Turchia, l'Albania, San Marino, la Georgia, gli Stati del Mediterraneo, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia, l'Africa del Sud, e con i quali il nostro paese intrattiene forti rapporti diplomatici.
Rama Yade, Secretaria de Estado (francés) para los Derechos Humanos
Di seguito il testo integrale dell'interrogazione:
Interrogazione a risposta orale in Commissione al Ministro degli Esteri
- In 80 paesi del mondo l'omosessualità è considerata un reato; in 9 di questi è prevista la pena di morte, mentre in numerosi altri Stati le persone omosessuali sono oggetto di torture, persecuzioni, violenze e discriminazioni in ragione del loro orientamento sessuale;
- la Francia, per iniziativa della Segretaria di Stato per gli affari esteri ed i diritti umani Rama Yade, ha lanciato una iniziativa diplomatica internazionale al fine di presentare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il prossimo dicembre a New York, una dichiarazione sulla depenalizzazione universale dell'omosessualità;
- tale iniziativa ha raccolto ad oggi il sostegno di più di 50 Stati - inclusi tutti gli Stati dell'Unione europea - di tutti i continenti;
- la persecuzione degli omosessuali è in palese contrasto con i principi stabiliti dalla dichiarazione universale dei Diritti dell'Uomo, dalla Convenzione europea sui diritti umani e le libertà fondamentali, dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea ed è contro la cultura giuridica e scientifica contemporanea;
- il Parlamento europeo e l'Assemblea Generale degli Stati americani hanno adottato risoluzioni chiedendo iniziative internazionali, anche a livello ONU, per assicurare il rispetto dei diritti umani delle persone omosessuali e la fine delle esecuzioni, persecuzioni, violenze e discriminazioni basate sull'orientamento sessuale;
- sono sempre più numerosi i casi di persone extracomunitarie omosessuali, provenienti da paesi dove l'omosessualità è considerata reato, che chiedono lo status di rifugiato politico all'Italia ed all'Unione europea;
- l'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'omosessualità una variante naturale del comportamento umano e l'ha depennata sin dal 1990 dall'elenco delle malattie mentali;
Per sapere:
- quale supporto politico e diplomatico sta dando l'Italia all'iniziativa del Governo francese riguardo la richiesta di depenalizzazione universale dell'omosessualità da presentare all'Onu e, in particolare, al fine di raccogliere l'adesione di altri Stati con i quali l'Italia ha relazioni diplomatiche intense, quali la Turchia, l'Albania, San Marino, la Georgia, gli Stati del Mediterraneo, o gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia, l'Africa del Sud;
- quanti sono i casi di riconoscimento dello status di rifugiato politico che l'Italia ha concesso negli ultimi cinque anni alle persone fuggite dal loro paese di origine a causa delle persecuzioni di cui sono state vittime per il proprio orientamento sessuale;
- se non ritenga urgente adoperarsi affinchè in campo internazionale, con l'attivazione delle nostre sedi diplomatiche, vi siano interventi nei confronti di quei paesi che considerano l'omosessualità un reato e in particolare nei confronti di quei paesi che prevedono per gli omosessuali la pena di morte.
26-XII-08, notizieradicali
La France se veut en pointe dans la lutte contre l’homophobie. Elle va ainsi demander aux Nations unies d’agir pour une « dépénalisation universelle de l’homosexualité ». C’est ce qu’a annoncé samedi 17 mai, lors de la journée internationale contre l’homophobie, Rama Yade, la secrétaire d’Etat aux droits de l’homme.
La France profitera de sa présidence de l’Union européenne, au second semestre 2008, pour porter devant l’Assemblée Générale de l’ONU une initiative européenne appelant à la dépénalisation universelle de l’homosexualité.
Rama Yade a annoncé que la France allait reconnaître désormais officiellement la Journée mondiale contre l’homophobie. Elle s’est par ailleurs personnellement engagée à évoquer les cas d’homophobie constatés lors de ses voyages à l’étranger.
Certains déplacements s’annoncent déjà compliqués pour Rama Yade, comme en Pologne, où le président Lech Kaczynski s’est prononcé publiquement et fermement contre la reconnaissance des unions homosexuelles.
Rappelons que la journée mondiale contre l’homophobie a été instaurée il y a quatre ans pour célébrer l’anniversaire du jour où l’OMS (Organisation mondiale de la santé) a effacé l’homosexualité de sa liste des maladies mentales. C’était le 17 mai 1990. Cette journée est depuis l’occasion de manifestations dans différents pays à travers le monde, sur les cinq continents.
18-V-08, agoravox