Emma Bonino, el Ministro más popular, es despedida por el nuevo (...) Jefe de Gobierno

> las declaraciones de Emma Bonino <

El Gabinete Renzi jurará sus cargos hoy por la mañana, en el Quirinal, ante el presidente de la República, Giorgio Napolitano...

La experimentada Emma Bonino dejará de ser la jefa de la diplomacia italiana -pese a que ha hecho una buena gestión y tenía una relación excelente con Napolitano- y cede el puesto a Federica Mogherini, de 40 años...

La composición del Gabinete ha planteado dudas a los analistas. ¿Por qué se ha sacrificado a Bonino? No existe una explicación convincente, pues la continuidad es también un valor de cara al exterior...

22-II-14, E. Val, lavanguardia

Ndr: Emma Bonino encabeza, de largo, la preferencia popular por la continuidad entre los Ministros del Gobierno Letta.

...ha voluto assicurare in pubblico Giorgio Napolitano, ma non è un mistero che il presidente avesse espresso una preferenza per una scelta di continuità alla Farnesina, per evitare di disperdere il patrimonio di rapporti costruito da Emma Bonino non solo nei mesi al governo. Sulla Farnesina il leader Pd ha insistito, forte anche della scelta che già era stata fatta per l’Economia: Renzi, raccontano, inizialmente aveva puntato su Guido Tabellini, come tecnico, ma ha dovuto prendere atto dei ‘pareri’ che più o meno informalmente gli sono stati fatti arrivare dalla Bce, anche tramite Bankitalia. Lo stesso Napolitano lo avrebbe avvertito dell’importanza di avere un nome che avesse canali avviati e consolidati con gli interlocutori internazionali: un profilo che corrisponde molto di più al curriculum di Pier Carlo Padoan (che proprio in questi giorni era ad una riunione Ocs) che non a quello di Tabellini, più ‘accademico’. A maggior ragione, però, Renzi ha voluto marcare la “discontinuità” sugli Esteri, e ha tenuto duro sul nome di Federica Mogherini...
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«Perché mi hanno fatta fuori? Io davvero non lo so». Quando Emma Bonino risponde al cellulare, alle 19.35, Matteo Renzi ha da poco lasciato il salone della Vetrata e Giorgio Napolitano ha appena preso la parola. La voce della titolare della Farnesina è squillante, ma tradisce sgomento e uno stato d’animo che, eufemisticamente, si potrebbe definire di forte arrabbiatura.

«Nessuno mi ha avvertita». Matteo Renzi non le ha telefonato per dirle che non sarebbe stata riconfermata? «No, non mi ha chiamata nessuno». L’ha appreso adesso, dalla tv? «Io non sapevo assolutamente nulla». Posso chiederle cosa pensa del fatto che a prendere il suo posto sia Federica Mogherini, giovane parlamentare del Pd? «Lei può chiedermelo, certo. Ma io risponderò solo domani pomeriggio (oggi per chi legge, ndr ) in Largo Argentina. L’appuntamento per ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto e aiutato è alle 17.30. Per adesso, non ho altro da dire». Non un saluto, ma un vero e proprio comizio. E c’è da giurarci che Bonino, battagliera com’è, si toglierà qualche bella pietruzza dalle scarpe.

Silurata, senza preavviso. E dire che da settimane la leader radicale era in testa a tutti i sondaggi sul gradimento dei ministri. La più amata, la più stimata. Eppure il nuovo presidente del Consiglio non ha voluto sentire ragioni, già da un paio di giorni sul suo nome c’era una vistosa croce e al Nazareno, nella segreteria del leader, la spiegavano così: «Bonino? Non ci sembra che abbia lavorato bene».

Il cambio della guardia alla Farnesina avviene nel pieno della vicenda Marò e al ministero si registra una certa preoccupazione per la reazione delle cancellerie internazionali. Tanto più che anche Mario Mauro, responsabile della Difesa, è sparito a sorpresa dal foglietto di Renzi nelle ultimissime ore della trattativa. «Killeraggio politico», accusano senza giri di parole i Popolari per l’Italia.

Anche i Radicali sono furiosi. «Renzi ha fatto di testa sua, senza preoccuparsi delle reazioni all’estero - attacca Rita Bernardini, segretario del partito -. Renzi continua la sua antica pratica antidemocratica, tra l’altro esclude i problemi della giustizia non considerandoli come fondamentali per il Paese». E il caso dei due militari italiani in India, c’entra qualcosa? «Emma lo ha gestito egregiamente, considerato quel che le era arrivato in mano appena approdata alla Farnesina. È stata bravissima, anche sulla Siria».

Classe 1948, Emma Bonino si è costruita in decenni di attività politica una solida rete di rapporti internazionali, ad altissimo livello. Europeista convinta, è stimata dalla diplomazia Usa e grande amica di Israele, ma non ha mai trascurato il dialogo con il mondo arabo. I suoi dieci mesi nel governo Letta sono stati scanditi dalle crisi in Libia, in Egitto e in Ucraina e, al principio, dal caso di Alma Shalabayeva, la moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov che fu espulsa dall’Italia a maggio. In quell’occasione il premier la ringraziò, facendo capire che non le addossava alcuna responsabilità nella gestione della vicenda.

Ora si volta pagina. «Renzi ha fatto fuori la storia radicale, socialista, azionista, liberale... Ha ottenuto l’ideale per i partitocrati» commentava Marco Pannella pochi minuti prima che il benservito diventasse ufficiale. Il vecchio leader ha centrato il punto: se il nuovo premier ha scelto di scrollarsi di dosso il simbolo di tante battaglie civili è perché vuole dare il segno di una discontinuità vera, costi quel che costi. In Parlamento, dove la notizia ha suscitato scalpore, si dice anche che i renziani avrebbero registrato con crescente fastidio il pressing ai massimi livelli sul nome della Bonino (e di Mario Mauro). Napolitano aveva chiesto continuità sui ministeri chiave? E invece, come spiegano i suoi, l’ex «rottamatore» ha voluto spazzar via i volti che rappresentano «un notabilato politico vecchio stampo». Ma nel Pd gira anche una lettura maliziosa: «La verità? Renzi ha fatto un favore a Pannella...».

http://www.corriere.it/politica/14_febbraio_22/sorpresa-l-ira-emma-bonino-ha-saputo-sostituzione-tv-dadb4450-9b8e-11e3-87f4-ff088781357a.shtml