Goliardia

u

«Goliardia es cultura e inteligencia. Es amor por la libertad y conciencia de la propia responsabilidad ante la escuela de hoy y la profesión de mañana. Es culto del espíritu que genera una particular manera de entender la vida, a la luz de una absoluta libertad de crítica, sin prejuicios ante hombres o instituciones. Es, en fin, expresión de las antiquísimas tradiciones que llevaron al mundo el nombre de nuestras libres universidades de escolares.
Que esta histórica definición de la Goliardia no se repita pasivamente, sino que se actue y se concretice. De tal definición viene subrayada y reconfirmada la apoliticidad y la aconfesionalidad de la Goliardia y, por tanto, de las Órdenes Goliárdicas.
Ya que es sólo a la luz de esta nuestra absoluta libertad de Goliardos que, sin prejuicios, y en el más absoluto respeto por la conciencia, por la libertad y por la individualidad de cada uno de quienes entren a formar parte de nuestra familia, podemos afirmar que Goliardia es, por encima de todo, fraternidad, una sacra fraternidad donde las diversas creencias políticas y religiosas no tienen ninguna posibilidad de crear fracturas, facciones, divisiones.
Cada Goliardo es libre de adherir, politicamente, a éste o aquel movimiento; a la Goliardia esto no le interesa.
Cada Goliardo es libre de adherir, espiritualmente, a esta o aquella fe religiosa, y es también libre de proclamarse ateo (siempre que crea, al menos, en Baco, Tabaco y Venus): a la Goliardia esto no le interesa.
Política y religión son dos campos extraños a la Goliardia.
La Goliardia dice: “Sé libre. Usa de tu irrenunciable libertad como mejor creas y según tu conciencia de hombre libre”.
Que la Goliardia pueda eternamente plantar cara a los deshonestos y a los arrivistas, a los politicastros y a los comerciantes, a los filisteos y a los misioneros de la fe a fin de que aquellos que vendrán después de nosotros puedan siempre definirse y proclamarse, con antiguo y siempre nuevo orgullo, “servi unius nostrae libertatis”».
(“Declaración de Goliardia”. Café Florian – Venecia, febrero de 1946)

 

 

«Goliardia è cultura e intelligenza. È amore per la libertà e coscienza della propria responsabilità di fronte alla scuola d’oggi e alla professione di domani. È culto dello spirito che genera un particolare modo di intendere la vita, alla luce di un’assoluta libertà di critica, senza pregiudizi di fronte a uomini o istituti. È infine espressione delle antichissime tradizioni che portarono nel mondo il nome delle nostre libere università di scholari.
Questa storica definizione della Goliardia non la si ripeta supinamente, ma la si attui e la si concretizzi. Da tale definizione viene ribadita e riconfermata l’apoliticità e l’aconfessionalità della Goliardia e, quindi, degli Ordini Goliardici.
Poiché è solo alla luce di questa nostra assoluta libertà di Goliardi che, senza pregiudizi, e nel più assoluto rispetto per la coscienza, della libertà e dell’individualità di ognuno di coloro che entrano a far parte della nostra famiglia, possiamo 148955_187642718044673_376585773_naffermare che Goliardia è, soprattutto, fratellanza, una sacra fratellanza dove i diversi credi politici e religiosi non hanno alcuna possibilità di creare fratture, fazioni, divisioni.
Ogni Goliarda è libero di aderire, politicamente, a questo o a quel movimento; alla Goliardia questo non interessa.
Ogni Goliarda è libero di aderire, spiritualmente, a questa o a quella fede religiosa, ed è anche libero di proclamarsi ateo (purché creda almeno in Bacco Tabacco e Venere): alla Goliardia questo non interessa.
Politica e religione sono due campi estranei alla Goliardia.
La Goliardia dice: “Sei libero. Usa di questa tua irrinunciabile libertà come meglio credi e secondo la tua coscienza di uomo libero”.
La Goliardia possa eternamente durare in barba ai mestatori ed agli arrivisti, ai politicanti ed ai commercianti, ai filistei ed ai missionari di fede affinché coloro che verranno dopo di noi possano sempre definirsi e proclamarsi, con antica e sempre nuova fierezza, “servi unius nostrae libertatis”».
(“Dichiarazione di Goliardia”. Caffè Florian – Venezia, febbraio 1946)
http://uniferpi.wordpress.com/2011/11/14/rivoluzione-e-sinonimo-di-passione/