reconocimiento de grupo opositor iraní

Marco Perduca, covicepresidente del Senado del Partido Radical Noviolento y Senador en el grupo del PD:

Tras tres años de campaña transnacional y transpartítica en la que los Radicali hemos participado con convicción, finalmente los ministros de Exteriores de la Unión Europea han aprobado hoy en Bruselas una lista de las organizaciones terroristas que no incluye a los Muhajeddin del Pueblo (PMOI) respetando finalmente una larga serie de decisiones de cortes nacionales e internacionales contrarias a la inclusión del PMOI.

Si tratta di una prima importante vittoria del principio di legalità da parte degli europei su comportamenti che rischiano di rendere l’Unione europea politicamente irrilevante se non nemica dei suoi principi ispiratori. Se per i Ministri degli esteri europei occorre adesso praticare a tutto tondo l’aderenza al diritto internazionale ogni qual volta che vi sia la necessità di siglare accordi con paesi non democratici come Iran, Libia oppure Vietnam, per la comunità internazionale diviene adesso ancora più pressante garantire la protezione agli oltre 3500 mujiadin che vivono nel campo di Ashraf in Iraq. Americani ed europei devono garantire la presenza di un battaglione nella provincia irachena di Dyala che consenta, in ossequio alla quarta Convenzione di Ginevra, la massima protezione dei rifugiati iraniani in quel paese.

Nel mese di novembre, dopo aver firmato una dichiarazione sottoscritta dalla maggioranza dei parlamentari italiani, Marco Perduca, con rappresentanti del Partito Radicale Nonviolento, Nessuno Tocchi Caino e il vice Sindaco di Cuneo Giancarlo Boselli si era recato in visita ad Ashraf.

26-I-09, notizieradicali

Dichiarazione di Elisabetta Zamparutti, deputata Radicale-PD e di Sergio D’Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino:

E' una vittoria dello stato di diritto in Europa e una sconfitta del regime dei Mullah che per troppo tempo è riuscito con successo a esercitare il suo ricatto politico ed energetico nei confronti di un'Europa fin troppo succube." Lo affermano Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti, Segretario e Tesoriera dell'associazione radicale Nessuno tocchi Caino, che da sempre si è battuta per arrivare alla decisione di oggi del Consiglio europeo di cancellare i Mojahedin del Popolo Iraniano dalla lista delle organizzazioni terroriste.

"Dopo 6 anni di lotta politica, giuridica, parlamentare e nonviolenta, siamo felici – continuano D'Elia e Zamparutti - di aver convinto il Consiglio europeo a far valere le ragioni del diritto contro quelle della real politik."

Ma occorre andare avanti – affermano D'Elia e Zamparutti - sulla via della nonviolenza per cambiare il regime fondamentalista e dittatoriale iraniano, la cui pericolosità è da decenni provata dalla situazione dei diritti umani e, in particolare, dalla terribile pratica della pena di morte nei confronti di minori e oppositori politici."

Secondo il monitoraggio effettuato da Nessuno tocchi Caino, "anche nel 2008, l'Iran è salito sul terribile podio dei primi tre Stati-Caino al mondo, secondo solo alla Cina, con le almeno 319 esecuzioni, tra cui quelle di 13 minorenni e di due persone lapidate."

"E' ora – concludono D'Elia e Zamparutti - che la Comunità internazionale riconosca e tenti di impedire, non solo la minaccia alla pace e alla sicurezza mondiale rappresentata da Ahmadinejad, ma anche la minaccia quotidiana, reiterata e praticata da decenni, che il regime di Teheran costituisce nei confronti del suo stesso popolo.

26-I-09, notizieradicali