hacia la despenalización global de la discriminación por opción sexual

Marco Cappato, eurodiputat radical:

La notícia que Obama ha decidit de cancel.lar el vetus de Bush a la resolució francesa a l'ONU per a la despenalització de l'homosexualitat retorna als Estats Units al costat de les democràcies occidentals i la Unió Europea per un compromís contro les discriminacions en base a l’opció sexual. Espero que els USA voldran afrontar la qüestió també en l'àmbit de les relacions amb països tercers -com ha anunciat la Comissió Europea-. Avui, atacant activament la iniciativa francesa -recolzada per 66 Estats-, resten només els Estats islàmics, els règims totalitaris i el Vaticà, units en una "Santa Al.liança".

Responent a una meva interrogació presentada junt amb els col.legues liberals Sophie In't Veld, Andrew DuffOlle Schmidt, en nom del grup ALDE, la Commissaria Benita Ferrero-Waldner ha respost que:

"la Commissione ritiene inaccettabile che le persone possano essere oggetto di discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale. Per questo motivo, la Commissione non può che sostenere l’iniziativa della Presidenza, appoggiata da tutti gli Stati membri dell’Unione, sulla depenalizzazione dell’orientamento sessuale.
La Commissione è quindi pronta ad affrontare tale questione con i paesi terzi, Santa Sede inclusa, in occasione dei contatti sulla promozione e tutela dei diritti dell’uomo".

 

Testo dell'interrogazione alla Commissione di Marco Cappato, Sophie In't Veld, Andrew Duff, Olle Schmidt, a nome del gruppo ALDE sulla iniziativa francese all'ONU sulla depenalizzazione dell'omosessualità:

"La Francia ha lanciato un'iniziativa in sede ONU sulla depenalizzazione universale dell'omosessualità, raccogliendo l'adesione di più di 50 Stati tra cui tutti gli Stati Membri dell'UE, volta al deposito di una dichiarazione comune  all'Assemblea Generale. La dichiarazione afferma che le violazioni, persecuzioni, torture, trattamenti inumani, crudeli e degradanti, arresti e detenzioni arbitrarie, esecuzioni e discriminazioni compiute sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere sono una violazione dei diritti umani e chiedendo misure legislative o amministrative per assicurare che orientamento sessuale e identità di genere non siano alla base di sanzioni criminali, in particolare esecuzioni, arresti e detenzioni. Rispetto a tale dichiarazione, il Vaticano ha espresso la sua opposizione attraverso l'osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, monsignor Celestino Migliore, il quale ha affermato che "con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni...Per esempio gli Stati che non riconoscono l'unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni".

Quali iniziative la Commissione europea ha intrapreso o intende intraprendere al fine di assicurare che la dichiarazione francese ottenga il più ampio sostegno da parte degli Stati all'ONU? Con quali Stati extra-europei ha preso contatto al riguardo? Cosa intende fare la Commissione per scongiurare l'azione diplomatica del Vaticano e dei 91 Stati totalitari o integralisti che nel mondo prevedono sanzioni, torture, pene e persino l'esecuzione capitale (in 10 paesi islamici) contro le persone omosessuali? Non ritiene la Commissione che sia urgente sollevare tale questione nell'ambito delle relazioni internazionali e del cosiddetto dialogo interculturale - interreligioso che l'UE mantiene con il Vaticano e con i "rappresentanti" della religione cattolica ed adottare le misure a tal riguardo come accadrebbe con Stati terzi?"

19-III-09, notizieradicali