entrevista a Marco Cappato

LA ROSA NEL PUGNO E` MORTA?
(21/05/2007)  Il futuro della Rosa nel Pugno e l’Europa. La legge sui Dico, Piergiorgio Welby e Daniele Capezzone. GAY.tv ha intervistato Marco Cappato. Bello e radicale, eurodeputato e segretario dell’associazione Luca Coscioni.

 

 

Manca poco alle elezioni politiche 2006 quando i Socialisti Democratici italiani, l’Associazione Luca Coscioni, i Radicali italiani e la Federazione Giovanile Socialista decidono di intraprendere un percorso comune. Nasce la Rosa nel pugno. Laica, socialista, radicale e liberale. Tanto l’entusiasmo e le adesioni, l’appello della comunità glbt e i sondaggi che la danno vincente. Poi l’insuccesso elettorale. Ma tanti non smettono di crederci e la Rosa continua le sue battaglie. Dal Pacs alla libertà di ricerca scientifica, dall’eutanasia all’ambiente, la scuola pubblica e la pena di morte. Qualcuna ne vince, tante le perde. Ed ora? Nel nuovo panorama politico che si sta delineando la Rosa nel Pugno è destinata ad appassire? GAY.tv lo ha chiesto a Marco Cappato. Bello e radicale, Cappato è segretario dell’associazione Luca Coscioni ed eurodeputato dal 1999. Arrestato a Manchester nel 2001 per un'azione nonviolenta contro la legge inglese sul possesso personale di droghe, l’anno dopo viene 'premiato come Europeo dell'anno'. Da sempre in prima linea per la pace e contro la pena di morte, il 27 maggio sarà a Mosca per il Pride, che anche quest’anno è stato vietato.

MARCO CAPPATO PARLA ALLA FOLLA DEL CORAGGIO LAICO
(foto di Mihai Romanciuc)


1 – Marco Pannella dal palco del Coraggio Laico ha detto che la Rosa nel Pugno non è morta. Ma cosa succederà se la costituente del Psi andrà avanti?
Diritti sociali e libertà individuali sono oggi la stessa cosa. La giustizia paralizzata, per esempio, riguarda la violazione di un diritto "liberale" classico, ma sfocia in un immenso dramma sociale, che soffoca i cittadini e l'economia instaurando un regno di abusi e privilegi. La Rosa nel pugno è nata sulla base di questa consapevolezza, della necessaria convergenza delle tradizioni liberali, laiche, socialiste e radicali. Se la costituente del PSI confermerà questa analisi, allora l'unificazione dei socialisti troverà come contenitore naturale la Rosa nel Pugno. Se invece sarà un'operazione  identitaria esclusivamente rivolta al passato, allora dovremo proseguire il progetto della Rosa assieme a altri.

CON LA DELEGAZIONE DEI RADICALI A CUBA
(foto di Mihai Romanciuc)

2 – Andrai al Pride di Mosca, che anche quest’anno è stato vietato. Cosa pensi possano fare le diplomazie delle democrazie occidentali per fare pressione su Putin sui diritti umani.  
Parlarne in modo molto chiaro, senza reticenze. E aiutare oppositori e dissidenti, andarli a trovare, trasmettere le loro voci e le loro richieste, coinvolgerli direttamente in soggetti politici transnazionali, come cerchiamo di fare col Partito radicale. non è una questione solo simbolica. Il fatto che Marco Pannella fosse come Parlamentare europeo l'unica presenza delle istituzioni europee al funerale di Anna Politkovskaya credo la dica lunga sulla diserzione della quale le nostre istituzioni sanno dar prova.

BRUSSELS - MARCO CAPPATO ALL'EUROPARLAMENTO
(foto di Mihai Romanciuc)

3 – Si configura, nella migliore delle ipotesi formulata da Prodi e D’Alema, un’Europa a due velocità: Un gruppo superistretto pronto a condividere tutto ed un altro che decide di volta in volta su cosa aderire e cosa no. Pensi sia l’unica strada per mantenere viva la speranza di una vera Europa unita? Cosa ne pensi?
La cosa più importante è che la "prima velocità" sia quella politica, del rispetto del diritto individuale alla democrazia e alla libertà, che fa premio sulla ragion di Stato. Su questa base si potrebbe in realtà accelerare l'allargamento a Paesi democratici sull'altra sponda del Mediterraneo, come Turchia e Israele. Bisogna approvare regole per impedire che i nuovi nazionalismi e fondamentalismi blocchino il processo decisionale europeo, come sta accadendo in Polonia.

4 – Il 9 e 10 aprile 2006 sei stato eletto alla Camera. L’8 maggio ti sei dimesso per subentrare al parlamento europeo ad Emma Bonino, eletta ministro. Perché scegliere l’Europa e non l’Italia?
Il Parlamento europeo mette a disposizione alcuni strumenti fondamentali per creare una politica transnazionale, che è il nostro obiettivo. Troppo spesso manca la politica, perchè in Europa ormai tutto tende a essere burocratizzato, a esser deciso attraverso compromessi. Il Parlamento italiano è soffocato da un male diverso, della apparente rissa costante tra fazioni che sono unite nell'approfittare della crescita esorbitante dei privilegi statali. Insomma, in tutti e due i casi, se si vuol far politica per incidere concretamente sulla società, serve la nonviolenza e un'organizzazione militante che faccia mettere il naso fuori dal Palazzo. Per me questa organizzazione è quella della "galassia" radicale.

NATALE 2005 - MARCO CAPPATO ALLA MARCIA PER L'AMNISTIA
(foto di Benjamino)

5 – Quali sono secondo te i temi su cui l’Italia ha più bisogno dell’Europa per avanzare?
Lo sfascio della giustizia e l'illegalità sistematica della vita istituzionale del nostro Paese.

6 – Anche tu in Francia avresti votato Sarkozy come Capezzone? 
No, non ne ho apprezzato gli accenti neo-nazionalisti, il discorso sull'"identità" mischiato a quello sull'immigrazione, la chiusura sulla Turchia e sui confini dell'Europa. Certamente Sarkozy non è un immobilista, e la formazione del suo governo lo dimostra, con un personaggio come Kouchner agli esteri. Proveremo a farci dare subito una mano per la moratoria ONU sulle esecuzioni capitali.

DIETRO IL PALCO DEL CORAGGIO LAICO CON ANDREA RIVERA
(foto di Mihai Romanciuc)

7 – Che cosa sta succedendo, per quel che ne sai e ne vuoi parlare, tra Capezzone e i Radicali?
Ci accusa di subalternità a Prodi. La storia di questi mesi - dal caso Welby alla pena di morte, dal "Coraggio laico" al comportamento leale ma anche coraggioso di Emma Bonino (basti pensare sulla giustizia) - mi pare sia molto diversa. Stiamo cercando di "governare" come si può fare in un regime antidemocratico che unisce maggioranza e opposizione: governare e lavorare per un'alternativa liberale con la forza della nonviolenza e delle idee, dando un minimo di organizzazione e supporto a quelle persone che hanno e vogliono esprimere urgenze di libertà. Sarebbe fondamentale se anche dal fronte sul quale lui è più direttamente esposto, quello dell'economia e del liberismo necessario, arrivassero energie, risorse e iniziative per i Radicali e per la Rosa nel Pugno. Questo purtroppo non accade.

CONFERENZA STAMPA INSIEME A MINA WELBY DOPO LA MORTE DI PIERGIORGIO
(foto di Mihai Romanciuc)

8 – Sei segretario dell’associazione Luca Coscioni. E’ stata fissata per il 28 maggio l’udienza davanti al gip di Roma nei confronti di Mario Riccio, l’anestesista che interruppe la ventilazione meccanica a Welby. Credi che oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, questa vicenda porterà a dei risultati?
Il nostro obiettivo è quello di rendere effettivo il diritto di ciascuno a decidere sulle proprie cure. Spero non sia necessario alcun processo per affermarlo, ma altrimenti siamo pronti ad affrontarlo, sia in questo caso sia in tutti gli altri che si presenteranno, come nella vicenda del malato di sclerosi laterale amiotrofica Giovanni Nuvoli.

MARCO CAPPATO SUL CARRO DELLA ROSA NEL PAGNO AL PRIDE DI TORINO 2006
(foto di Benjamino)

9 – Secondo te è possibile che Prodi chieda l’aut aut ai capigruppo parlamentari dicendo: se non passano i Dico al senato entro dicembre il governo va a casa e Napoletano scioglie le Camere? A noi sembra l’unica via… 
Con l'aria che tira, temo che un aut aut del genere avrebbe come conseguenza la caduta del Governo, anche perché il parlamento in un sistema come il nostro mantiene una sua autonomia. Non ci sono scorciatoie: va affrontato esplicitamente e politicamente il tema della laicità. E' evidente che i nuovi equilibri del partito democratico stanno producendo una corsa al ribasso sui diritti civili, addirittura un clima reazionario su alcuni temi come quello delle droghe. Il problema però è che i "laici", dovunque essi siano, si accontentano di posizione invece che di lotte. Troppi di coloro che criticano i DS per la scarsa laicità, ad esempio, mi sembrano più interessati a occupare uno spazio politico che non a organizzare lotte che possono coinvolgere nuove maggioranze sociali. L'unica via mi sembra quella della mobilitazione politica sulle questioni concrete, come hanno fatto Luca Coscioni e Piergiorgio Welby, sfidando direttamente le gerarchie vaticane sui temi della vita. Solo così si possono rimettere in discussione gli attuali equilibri parlamentari, anche sulla questione delle unioni tra persone omosessuali.

Giuliano Federico - Giacomo Cellottini
redazione@gay.tv