Pena de Muerte: radicales procuran bloquear la exportación de pentotal

La diputada radical Elisabetta Zamparutti presentó una moción en la que se pide al Gobierno Berlusconi que tome medidas para evitar la exportación del producto, alegando la paradoja que supone que Italia sea uno de los países que impulsan, en el marco de la ONU, una moratoria mundial de la pena de muerte. A la iniciativa se han sumado diputados de todos los partidos, pero aún no se ha votado debido a la crisis política que ha suspendido las sesiones hasta el 14 de diciembre, día en que se votará la moción de censura contra el Gobierno. Nunca antes en las cárceles estadounidenses estuvieron tan pendientes de la política italiana.

En la era de la globalización, el destino de un condenado a muerte en California puede depender de una empresa radicada en Milán. atestigua, por ejemplo, Albert G. Brown, jr., cuya ejecución estaba prevista para finales de septiembre en una prisión cercana a San Francisco. A Brown se le impuso la pena capital en 1982 por violar y estrangular a una chica de 15 años. Los abogados del reo libraron una carrera contra el reloj de recursos legales. Al final resultó decisivo un factor en apariencia banal: uno de los compuestos químicos de la inyección letal iba a caducar en cuestión de horas, y el estado de California no disponía de otras dosis.

HandsOffCain/NessunoTocchiCaino
por la Moratoria Universal ONU sobre la Pena de Muert
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El de Brown no es un caso aislado. Otros candidatos al patíbulo de varios estados norteamericanos (35 de ellos aún mantienen la pena capital) se han salvado en los últimos meses porque sus verdugos carecían de uno de los productos previstos para acabar con sus vidas. En Estados Unidos se están agotando las provisiones de thiopental sódico, más conocido como pentotal, un potente barbitúrico que forma parte del cóctel de tres sustancias que se inyecta a los condenados para que abandonen este mundo con el mínimo sufrimiento físico.

En Kentucky se dio la circunstancia de que había tres hombres en el corredor de la muerte, listos para ser ejecutados, pero la cárcel únicamente disponía de pentotal para uno de ellos. El elegido fue Gregory Wilson, el mayor de ellos. Un eventual recurso aplazó su ajusticiamiento. Los otros dos aún viven porque la dosis de pentotal ha caducado. En Oklahoma se están planteando usar un fármaco alternativo, el mismo que se emplea para sacrificar a los caballos, lo que ha levantado una gran controversia.

El atasco en los patíbulos por la escasez de pentotal se debe a que el único fabricante actual de este fármaco en Estados Unidos es la compañía Hospira Inc., que tiene su sede en Lake Forrest (Illinois). La empresa sostiene que hasta al menos la primavera del 2011 no estará en condiciones de suministrar pentotal porque carece de uno de los elementos básicos para fabricarlo. La situación es algo extraña. No falta quien la asocie a la posición oficial de Hospira, que se opone a que el pentotal sea usado en las inyecciones letales.

Sea como fuere, las administraciones penitenciarias de los estados donde rige la pena de muerte (excepto Texas, el que más ejecuta, que asegura poseer suficientes reservas de pentotal) han intentado hacerse con este producto en el extranjero. Su primer intento fue Gran Bretaña. Pero después de que se supiese que un reo en Arizona probablemente recibió una dosis de pentotal británico, los grupos contra la pena de muerte en el Reino Unido se movilizaron y obtuvieron, por vía judicial, que el Gobierno de Londres impusiera restricciones a la exportación del fármaco.

En el punto de mira de los contrarios a la pena capital está ahora la subsidiaria italiana de Hospira, ubicada en Liscate, próxima a Milán. La compañía ha recibido el encargo de producir pentotal y exportarlo a EE. UU. Eso ha provocado una airada respuesta de organizaciones como Nessuno Tocchi Caino (nadie toque a Caín) y Reprieve, que luchan por la abolición global de la pena de muerte. Durante una rueda de prensa en Roma, la semana pasada, explicaron el problema y pidieron la ayuda de los políticos italianos para lograr un bloqueo como el conseguido en Gran Bretaña. Los responsables de Hospira en Italia, incómodos consigo mismos, se mostraron contrarios al uso de su pentotal en las ejecuciones.

6-XII-10, E. Val, lavanguardia

13 dicembre 2010: Il Ministro degli Esteri Franco Frattini ha incontrato oggi esponenti di Nessuno tocchi Caino e della Comunità di Sant’Egidio per cercare una soluzione volta a evitare, nel rispetto della libertà di commercio, che il Pentotal prodotto in Italia finisca direttamente o indirettamente nei penitenziari degli Stati Uniti e di altri Paesi dove si pratica l’iniezione letale.
Il Ministro Frattini ha condiviso le preoccupazioni manifestate dalla delegazione composta dalla Deputata Radicale Elisabetta Zamparutti, dal Segretario di Nessuno tocchi Caino Sergio D’Elia e dal portavoce della Comunità di Sant’Egidio Mario Marazziti, ai quali ha assicurato di voler risolvere la questione in tempi brevi, coinvolgendo anche i Ministri competenti alla Salute e alle Attività Produttive. A tal fine Frattini ha comunicato ai rappresentanti delle associazioni abolizioniste che è sua intenzione convocare nei prossimi giorni alla Farnesina i vertici dell’azienda farmaceutica Hospira con sede a Liscate (Milano), incaricata dalla casa madre americana di produrre il farmaco che da gennaio dovrebbe iniziare a spedire negli Stati Uniti.
Il ministro Frattini ha altresì annunciato il parere favorevole alla mozione depositata alla Camera dei Deputati da Elisabetta Zamparutti e sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi politici, che impegna il Governo a garantire che la produzione e la vendita all’estero di Sodio Tiopentale da parte della Hospira di Liscate siano autorizzate esclusivamente per scopi medici e a condizione che il barbiturico prodotto in Italia non sia utilizzato nella pratica dell’iniezione letale.
Frattini ha infine annunciato agli esponenti di Nessuno tocchi Caino e della Comunità di Sant’Egidio di voler sollevare la questione anche a livello europeo perché il controllo sull’esportazione di Pentotal sia condiviso dai Paesi membri dell’Unione Europea, in linea con le norme nazionali e comunitarie che vietano la pratica della pena di morte.
Un controllo all’espatrio del Sodio Tiopentale è stato di recente stabilito dal Governo britannico, dopo che l’organizzazione umanitaria Reprieve aveva documentato come l’anestetico importato dal Regno Unito era stato utilizzato nell’ottobre scorso per uccidere un condannato a morte in Arizona.

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LA CAMERA APPROVA MOZIONE ZAMPARUTTI CONTRO ESPORTAZIONE PENTOTAL PER INIEZIONE LETALE
 

22 dicembre 2010: La Camera dei Deputati ha approvato oggi la mozione presentata dalla Deputata Radicale Elisabetta Zamparutti che impegna il governo a controllare che il Pentotal prodotto in Italia non finisca nei penitenziari americani per la pratica dellŽiniezione letale.
La mozione, sottoscritta da esponenti di tutti i gruppi politici, impegna il Governo “ad assumere ogni iniziativa volta a garantire che la produzione e la vendita allŽestero di sodio tiopentale e delle altre sostanze previste nei protocolli per l’iniezione letale negli USA da parte dellŽazienda farmaceutica Hospira con sede a Liscate siano autorizzate esclusivamente per scopi medici, a tal fine prevedendo che nell’autorizzazione all’immissione in commercio sia precisato che l’utilizzo del prodotto è consentito solo in strutture ospedaliere e nei contratti di compravendita sia chiaramente specificato che Hospira non consente la distribuzione del prodotto per la pratica dellŽiniezione letale”.
Il 20 dicembre il Ministro degli Esteri Franco Frattini aveva convocato alla Farnesina i vertici italiani della multinazionale americana Hospira, la quale ha dato ampia disponibilità a collaborare con le Autorità italiane accettando che la produzione e la vendita di Pentotal siano autorizzate esclusivamente per scopi medici. LŽazienda farmaceutica si sarebbe impegnata a non vendere il prodotto a istituti penitenziari allŽestero e a inserire nei contratti con i distributori una clausola che specifichi che la distribuzione del prodotto non è consentita per la pratica dellŽiniezione letale, pena la risoluzione dei contratti.
Per Elisabetta Zamparutti “si tratta ora di vigilare perché i termini dell’accordo con la Hospira siano rispettati ed evitare che per vie traverse il Pentotal finisca nella mani del boia che in molti Stati americani risulta disoccupato proprio per la penuria del farmaco previsto per l’iniezione letale”. “Sarebbe paradossale – secondo Zamparutti – se ciò avvenisse dopo l’approvazione da parte delle Nazioni Unite della nuova risoluzione, fortemente sostenuta dall’Italia, per la moratoria universale delle esecuzioni capitali.”