Premio HandsOffCain 2011 Abolicionista del ańo a Tsakhia Elbegdorj, Presidente de Mongolia

CONSEGNA DEL PREMIO ´L’ABOLIZIONISTA DELL’ANNO 2011´
Il Presidente della Mongolia, Tsakhia Elbegdorj
Il Presidente della Mongolia, Tsakhia Elbegdorj

Si svolgerà lunedì 17 ottobre a Roma la consegna del premio “Abolizionista dell’Anno 2011”. L’appuntamento è alle ore 15.30 in Via di Torre Argentina 76.

Partecipano:

TSAKHIA ELBEGDORJ, Presidente della Mongolia, “Abolizionista dell’anno 2011”
EMMA BONINO, Vice Presidente del Senato
VINCENZO SCOTTI, Sottosegretario agli Esteri
MARCO PANNELLA, Presidente di Nessuno tocchi Caino
SERGIO D’ELIA, Segretario di Nessuno tocchi Caino
ELISABETTA ZAMPARUTTI, Deputata Radicale e Tesoriera di Nessuno tocchi Caino

Saranno presenti inoltre parlamentari italiani e ambasciatori di vari paesi.

Il premio “l’Abolizionista dell’anno 2011”, promosso da Nessuno tocchi Caino quale riconoscimento alla personalità che più di ogni altra si è impegnata sul fronte della moratoria delle esecuzioni capitali e dell’abolizione della pena di morte, è conferito quest’anno al presidente della Mongolia Tsakhia Elbegdorj per aver introdotto nel 2010 una moratoria delle esecuzioni capitali in Mongolia.
Tsakhia Elbegdorj è stato il fondatore del Mongolia’s Liberty Center per i diritti umani e la libertà d’espressione e ha contribuito alla stesura della nuova Costituzione grazie alla quale la Mongolia è divenuta il primo paese costituzionalmente democratico dell’Asia centrale. Nel 2009 ha vinto le elezioni come candidato del Partito Democratico, divenendo il primo presidente della Mongolia a non essere stato membro del Partito Rivoluzionario del Popolo Mongolo.
La sua storia politica è una riprova di come l’abolizione della pena di morte coincida con la battaglia per l’affermazione della democrazia e dello stato di diritto e rafforza anche le nuove prospettive di azione di Nessuno tocchi Caino in Asia, un continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo e finora impenetrabile all’iniziativa abolizionista.
Durante l’evento saranno presentati anche dati aggiornati sulla pena di morte e gli obiettivi della campagna di Nessuno tocchi Caino per l’attuazione della Risoluzione Onu per la Moratoria Universale delle Esecuzioni.

12-X-11

NTC: PREMIO ‘ABOLIZIONISTA DELLŽANNO 2011Ž AL PRESIDENTE DELLA MONGOLIA ELBEGDORJ
E. Bonino consegna il premio al presidente Elbegdorj
E. Bonino consegna il premio al presidente Elbegdorj

17 ottobre 2011: EŽ il presidente della Repubblica della Mongolia ad aver ricevuto il premio di Nessuno tocchi Caino come lŽŽAbolizionista dellŽanno 2011Ž per il suo forte impegno nellŽapplicazione della moratoria delle esecuzioni capitali nel suo paese.
"A seguito dellŽapprovazione di un protocollo contro la pena di morte intendo giungere ad una legge che cancelli le pena capitale dalla nostra costituzione", ha annunciato Tsakhia Elbegdorj, eletto nel 2009 capo di Stato della Mongolia divenendo primo presidente a non essere stato membro del Partito Rivoluzionario del Popolo mongolo, durante la cerimonia della consegna del premio svoltasi oggi a Roma.
"Dal 2009 sono contento e orgoglioso di affermare che non sono state eseguite pene capitali nel mio Paese - ha aggiunto Elbegdorj - per raggiungere tale obiettivo ci vogliono leader coraggiosi che non smettano mai di combattere per la libertaŽ e per il rispetto dei diritti fondamentali dellŽuomo".
"La Mongolia - ha sottolineato il presidente della Mongolia - eŽ cosiŽ entrata nella comunitaŽ della democrazia ed intende aiutare tutti i popoli e gli stati delŽarea fare altrettanto e a diffondere il messaggio secondo cui non eŽ con il pugno di ferro che si puoŽ governare ma con la democrazia e il rispetto dei diritti di tutti".
"Lo Stato, il governo non deve commettere lŽerrore di uccidere - ha aggiunto - il sistema giudiziario non puoŽ e non deve colpire gli essere umani, non deve ledere la dignitaŽ degli uomini: non devono essere piuŽ commessi gli errori del passato quando la pena di morte veniva utilizzata per eliminare gli oppositori".
Oltre allŽAfrica che recentemente nellŽapplicazione della moratoria delle esecuzioni capitali ha avuto unŽaccelerazione notevole, il continente nel ŽmirinoŽ di Nessuno tocchi Caino eŽ lŽAsia, il Medio Oriente e lŽanche lŽestremo oriente. "Con la recente conferenza di Nessuno tocchi Caino in Ruanda - ha detto Elisabetta Zamparutti Tesoriere dellŽAssociazione e deputato radicale - possiamo dire di aver iniziato lŽultimo miglio verso il traguardo per lŽabolizione della pena di morte in Africa".
"Proprio il Ruanda primeggia nel continente per aver abolito la pena capitale - ha sottolineato Zamparutti - e si eŽ liberata delle esecuzioni capitali dando un forte messaggio di tolleranza, considerando la sua storia passata, e della necessitaŽ di una giustizia non vendicativa".
Dopo lŽAfrica lŽattenzione e lŽimpegno dellŽassociazione che da quasi 20 anni si batte per una moratoria delle esecuzioni capitali in vista dellŽabolizione si sposta sullŽAsia tanto che il segretario dellŽassociazione Sergio DŽElia ha annunciato due missioni importanti: "Sono previsti due seminari uno a Tunisi per i paesi del Medio Oriente ed uno a Hong Kong, in un certo senso cuore della pratica della pena capitale dato che in Cina se ne eseguono almeno cinquemila lŽanno. Anche se - ha precisato - Hong Kong eŽ unŽarea particolare della Cina dove la pena di morte non viene applicata".
"Si tratta di seminari di formazione degli addetti allŽinformazione - ha spiegato DŽElia - necessari per diffondere il messaggio secondo il quale bisogna porre fine ad un atto ŽanacronisticoŽ, a unŽaberrazione e violazione dei diritti umani fondamentali e lŽesempio della Mongolia saraŽ molto utile".
"Quella contro la pena di morte eŽ una grande lotta culturale e civile che deve mobilitare costantemente lŽopinione pubblica nazionale e internazionale. In tal senso va evidenziata la lodevole e efficace azione svolta da Nessuno tocchi Caino, per promuovere lŽabolizione della pena capitale attraverso una continua opera di sensibilizzazione, di incontro e di dialogo su questo importante tema". EŽ il messaggio del presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini inviato alla cerimonia di consegna del premio lŽAbolizionista dellŽanno 2011Ž al presidente della Repubblica della Mongolia Tsakhia Elbegdorj.
"Quella per lŽaffermazione della centralità dellŽessere umano e dellŽinviolabilitaŽ della sua vita - ha aggiunto Fini - eŽ una grande battaglia comune, una battaglia che unisce e affratella tutti coloro che, in qualsiasi parte della Terra, vivono e lottano per un mondo piuŽ giusto, umano e piuŽ civile. Al riguardo ritengo indispensabile - ha concluso - che si ampli ulteriormente il fronte dei Paesi abolizionisti ponendosi lŽobiettivo ambizioso ed esaltante di una completa abolizione delle pena di morte".
"Il premio al presidente della Mongolia eŽ molto importante percheŽ lŽAsia in generale eŽ uno dei continenti quasi impenetrabili", ha affermato il vice presidente del Senato Emma Bonino.
"La recente conferenza in Ruanda sullŽabolizione della pena di morte - ha aggiunto Bonino - ha dimostrato che lŽAfrica ha avuto unŽevoluzione verso la moratoria delle esecuzioni capitali di grandissima rilevanza, mentre non ci sono segnali asiatici cosiŽ eclatanti". Ricordando che la Mongolia nel 2007 e nel 2008 aveva votato contro la risoluzione allŽOnu per una moratoria delle esecuzioni, Bonino ha evidenziato che "la moratoria applicata dal presidente della Mongolia eŽ il primo atto coraggioso di questo capo di Stato e che, come ha detto lo stesso presidente, atti del genere necessitano di leader coraggiosi, soprattutto in ambienti particolari".
"Speriamo che un atto cosiŽ aiuti Nessuno tocchi Caino - ha aggiunto - ad aprire una breccia nei paesi asiatici percheŽ presto venga applicata una moratoria delle esecuzioni in vista dellŽabolizione della pena di morte".
"Il panorama internazionale eŽ ancora orribilmente macchiato dalla pena capitale a qualsiasi latitudine. Ma vi sono segnali importanti, come quello che previene dalla Mongolia, che indicano unŽevoluzione positiva del cammino verso lŽabolizione della pena di morte e alimentano le nostre speranze". EŽ il messaggio di Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in occasione della cerimonia di consegna del premio ŽAbolizionista delŽanno 2011.
"Non mi stancheroŽ mai di ripetere che la pena di morte viola il diritto alla vita - ha sottolineato Letta - La mia opposizione alla pena capitale eŽ totale: non eŽ un atto di giustizia quando uno stato toglie la vita a uno suo cittadino. La pena di morte non ha giustificazioni, non eŽ un deterrente, non reprime e non rimedia. EŽ la punizione estrema, la piuŽ crudele ed inumana. la pena capitale - ha aggiunto - non offre alcun valore aggiunto in termini di sicurezza dei cittadini o di dissuasione dal crimine, oltretutto, rende irreversibile ogni imperfezione o errore giudiziario".
"Per queste ragioni sono fermamente convinto che lŽabolizione della pena di morte costituisca - ha concluso Letta - un traguardo fondamentale per lŽeffettivo rafforzamento della dignitaŽ umana e per la progressiva affermazione dei diritti umani nel mondo. Non possiamo, dunque, abbassare la guardia. Sono ancora molti gli Stati che continuano a praticare la pena capitale, e continueranno a praticarla nonostante le tante dichiarazioni internazionali, le denunce e la straordinaria azione di Nessuno tocchi Caino che io condivido pienamente".