Perduca: ´que el opio afgano sea recurso de paz y estabilidad´

Afghanistan, Perduca: da minaccia l’oppio diventi risorsa di pace e stabilità

Roma, 31 ottobre 2007

• Dichiarazione di Marco Perduca, Segretario della Lega Internazionale Antiproibizionista e Vice Presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento:

“Da Kabul il direttore dell’Ufficio ONU per la droga e il Crimine Antonio Maria Costa, fa sapere che le coltivazioni di papavero da oppio in Afghanistan costituiscono “una grave minaccia” per la salute pubblica in tutto il mondo e per la sicurezza dei vicini dell'Afghanistan. Se è da salutare positivamente il fatto che, finalmente, gli stupefacenti vengano considerati come una minaccia per la salute e non una rappresentazione del “malvagio” va ricordato a Costa che le sue politiche di eradicazione delle colture in sei anni non sono riuscite a mettere sotto controllo il fattore oppio in Afghanistan. I pregiudizi proibizionisti di Costa gli hanno sistematicamente fatto ignorare le richieste e proposte di gestione alternativa dell’oppio afgano che in questi mesi sono diventate delibere del Parlamento italiano (7 marzo 2007) ed europeo (25 ottobre 2007) in cui si raccomanda l’avvio di un graduale incanalamento delle colture di papavero afgano per fare di quel paese il fornitore principale di analgesici da oppio per i paesi poveri che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno accesso alle cure del dolore. 

 Solo ri-dirigendo quella produzione, attraverso un’altrettanto necessaria conversione delle spese e strutture militari in Afghanistan, si potranno contrastare con speranza di successo i gruppi criminali e le organizzazioni terroristiche, ma anche alcune fazione al Governo, che oggi godono dei proventi dell’eroina contro gli interessi di milioni di contadini afgani. Appellarsi al rafforzamento dei controlli delle frontiere di un paese sterminato come l'Afghanistan non bloccherà lo “tsunami micidiale di droga” come ha affermato oggi Costa a Kabul, equivale a chiedere un altro giro di Walzer sul Titanic che affonda.

 

notizieradicali, 30-X-07.