a dos aņos de la muerte de Luca Coscioni

Coscioni due anni dopo. Ma la battaglia continua
di Maria Antonietta Farina Coscioni

Sono passati due anni da quando Luca ci ha lascia­to; lui per primo, credo, non avrebbe apprezzato comme­morazioni, panegirici. Lui per pri­mo, credo, ci avrebbe spinto a pensare piuttosto a quel che an­cora c'è da fare, ed è tanto pur­troppo, nel campo delle «liber­tà». Il filo della vita che mantene­va in vita Luca erano come lui stesso diceva «il valore, il senso e la verità di una così grande batta­glia di libertà e di civiltà, (...) valo­re, senso, verità del mio, del no­stro passato, del presente e del fu­turo, indispensabili ed indissolu­bili, valore politico tout court»; se è così, e se la battaglia da lui intra­presa, ha reso consapevoli, co­scienti, partecipi tante persone, va anche detto che è ben lontana dall'esser conclusa: la battaglia di etica civile che ha preceduto la morte di Luca è tutt'altro che fini­ta.  

Cos'abbia rappresentato e costi­tuito Luca è ben descritto e sinte­tizzato nelle parole del premio Nobel per la letteratura José Saramago: «Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno, era­vamo sfiancati dall'attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribi­le ci ha restituito nuova forza». Ecco, Luca è stato - è ancora - que­sto: nuova forza, in attesa che si facesse giorno. Ha dovuto, abbia­mo dovuto, pagare dei prezzi in­credibili, un ostracismo feroce: ri­cordate? Non più di qualche an­no fa, ad accordo elettorale prati­camente già stipulato, tra radica­li e le forze del centro sinistra, tut­to andò a monte: ci venne chie­sto di rinunciare a una lista con il suo nome, perché il nome di Lu­ca faceva paura, turbava, non si doveva fare; la sua storia, le sue idee, la sua e nostra lotta non si dovevano conoscere. Oggi come due anni fa, siamo co­stretti a denunciare la campagna neo-oscurantista e la sistematica, proterva manipolazione dell'in­formazione, del duopolio Rai-Mediaset in merito alle que­stioni della vita e della morte. C'è una realtà nascosta, colpevolmente ignorata, che viene pervi­cacemente negata. Una realtà fat­ta di storie di persone che soffro­no, vivono nel dolore, e nel dolo­re troppo spesso, sono lasciate morire. È una realtà «silenziata», in nome di un'opinione, di una fede, di un'ideologia. Non è certo un caso che sui lavo­ri del VI Congresso dell'Associazione Luca Coscioni che si è svolto a Salerno giorni fa, con la pre­senza di tanti malati, scienziati, ricercatori e politici, sia calata una ferrea, impenetrabile corti­na di silenzio. Una censura gra­ve. 

Ora una singola censura si può comprendere, può avere una qualche spiegazione. Quando la censura è ripetuta, però, si trasfor­ma in vero e proprio ostracismo. Di fatto si negano e si tentano di eliminare temi dal confronto pubblico e politico, si tenta di an­nullare una forza politica capace di ascoltare le istanze di quanti, muti sono lasciati senza voce, im­mobili sono segregati tra le mura domestiche. Anche così si colpiscono al cuore i diritti individua­li delle persone e la loro possibili­tà di poter scegliere in modo in­formato e responsabile. Senza l'ostracismo, la disinforma­zione, la deformazione sistemati­ca potrebbe accadere l'incredibi­le e l'inaudito, come peraltro ac­caduto il giorno della morte di Luca. L'Italia ha conosciuto Luca Coscioni. Solo allora. Forse dovremmo prima o poi tro­vare il modo di fame un consun­tivo, una sintesi politica: non foss'altro per non smarrirne la memoria e garantirne la cono­scenza, non episodica. Luca era fiero di appartenere a un corpo politico che sebbene i mezzi, le ri­sorse e le forze sempre esigui, è riuscito a fare tanto davvero tan­to. Ma quello che ci attende è an­cora un lungo e non facile cam­mino, ci attendono giorni e sfide che chiederanno tutto l'impe­gno, il rigore e la determinazione di cui, Caro Luca, eri straordina­riamente capace. Grazie.

21-II-08, l'unità, notizieradicali


Dichiarazione di Alessandro Frezzato, Consigliere generale Associazione Luca Coscioni e membro della Direzione di Radicali Italiani

Nel secondo anniversario della scomparsa di Luca Coscioni,  Alessandro Frezzato lo ricorda con queste parole:

Il “maratoneta”,  come amava definirsi lui stesso (per via della sua passione per la corsa quand’era ancora un cosiddetto normodotato ), ha  fornito un contribuito unico e straordinario, politicamente e umanamente, all’affermazione sia della  libertà di ricerca scientifica sia dei diritti civili e politici della persona disabile.

Perché “unico e straordinario”? Perché Luca riuscì, partendo dalla sua condizione di disabile grave, a dare corpo e voce ad una vera e propria lotta di civiltà, riconosciuta e appoggiata a livello internazionale da più di settanta Premi Nobel; Luca riuscì, partendo dalla sua condizione di disabile, ad essere leader politico di Radicali Italiani (grazie all’intuizione e al continuo sostegno di  Marco Pannella e Emma Bonino).

Oggi Luca Coscioni festeggerebbe con noi la vittoria su una campagna da lui iniziata: mi riferisco all’introduzione dei comunicatori simbolici nel nomenclatore tariffario nazionale, introduzione che sarà ratificata definitivamente il prossimo 6 marzo.

Purtroppo, constateremo anche questo anno un silenzio assordante da parte dei mass media nei  confronti di Luca e questo ci rattrista molto, anche se la sua coraggiosa figura resterà sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto personalmente o, grazie a Internet, tramite i suoi inconfondibili interventi, tanto brevi quanto densi di umanità e di politica; interventi che inveravano lo slogan che Luca Coscioni ha lasciato in eredità all’associazione che porta il suo nome: dal corpo dei malati al cuore della politica.”.

www.lucacoscioni.it

20-II-08, notizieradicali