PE: Marco Cappato pide adopción software libre

Parlamento Europeo: los cuestores responden a Marco Cappato sobre la adopción de software libre 

James Nicholson, Questore responsabile per le tecnologie dell'informazione del Parlamento europeo ha risposto ieri all'interrogazione del deputato europeo radicale Marco Cappato sull'adozione di software libero all'interno del Parlamento e delle istituzioni europee.

Nella lettera si sostiene che «il software Open Source è già utilizzato in seno al Parlamento europeo» come «risultato di un processo avviato alcuni anni or sono». La soluzione attualmente adottata consiste, in realtà, «in una combinazione tra soluzioni Open Source ed altre soluzioni».

Per quanto riguarda la postazione di lavoro, oggi interamente equipaggiata con software proprietario, «i laboratori informatici del Parlamento europeo hanno messo a punto una configurazione prova, basandosi su un'architettura OSS (Ubuntu Dapper, OpenOffice3, FireFox...)».

L'articolo di Punto informatico

http://punto-informatico.it/p.aspx?id=2252032

La risposta del Parlamento a Marco Cappato

Onorevole deputato, caro collega,mi pregio di fare riferimento alla lettera da Lei indirizzata al Presidente, in data 29 febbraio 2008 con la quale chiedeva informazioni circa la politica adottata dal Parlamento europeo in materia di software. A seguito della consultazione del servizio responsabile, emerge che il software Open Source è già utilizzato in seno al Parlamento europeo. Questo è il risultato di un processo avviato alcuni anni or sono. sia a livello dell'Istituzione che attraverso scambi interistituzionali. L'obiettivo primario nella scelta di soluzioni è dettato dalla garanzia di rispondere ai bisogni professionali espressi dall'Istituzione. A tal fine, è opportuno prendere in considerazione il rispetto delle norme dell'industria, rispetto che permette di assicurare l'apertura dei sistemi consentendo nel contempo un monitoraggio della soluzione e, dunque, una migliore continuità nonché la possibilità di offrire un supporto. La soluzione attualmente adottata al Parlamento europeo consiste pertanto in una combinazione tra soluzioni Open Source ed altre soluzioni indicate in modelli economici diversi. A tale riguardo, giova ricordare che la piattaforma attualmente utilizzata si basa interamente su tecnologie e strumenti Open Source. Analogamente, nell'ambito dei sistemi di gestione dei server sta crescendo l'utilizzo di piattaforme Linux. È stato inoltre compiuto uno sforzo notevole per quanto riguarda la metodologia di gestione dei progetti. Attualmente, il Parlamento dispone di un'adeguata metodologia (PMM4EP), basata sul PMBOK e convalidata dal Project Management Institute. Questa dovrebbe essere completata. a termine dei lavori attualmente in corso, da una metodologia di applicazione SOA (PRAXEME) derivante dalla comunità di software liberi. Per quanto riguarda la postazione di lavoro, i laboratori informatici del Parlamento europeo hanno messo a punto una configurazione prova. Tale configurazione, basandosi su un'architettura OSS (Ubuntu Dapper, OpenOffice3, FireFox...) che risponde a bisogni funzionali in termini di burotica ed ambiente di sviluppo, non può tuttavia assicurare la sostituzione immediata della configurazione attuale. Infatti, quest'ultima è il risultato di un'evoluzione pluriennale che risponde a numerosi bisogni funzionali e di interazione con le architetture applicative utilizzate in seno all'Istituzione. A tale riguardo, giova sottolineare che la stabilità di funzionamento di siffatte misure è un elemento decisivo per il funzionamento del Parlamento. È per questo motivo che l'iniziativa di apertura agli OSS si fonda su un procedimento prudente, che tiene conto del bisogno di continuità di servizio delle nostre infrastrutture e dei nostri ambienti informatici. Non si può pertanto non rilevare che il Parlamento europeo vigila in permanenza sulle evoluzioni nelle soluzioni Open Source e che, sulla base delle possibilità offerte, tenta già di utilizzarle nelle sue strutture IT. In ordine al cambiamento di versione linguistica dell'interfaccia, la postazione di lavoro attuale non permette di cambiare rapidamente la versione linguistica. Infatti, pur esistendo varie versioni linguistiche a livello del sistema di gestione e dei principali software (burotici), la loro applicazione solleverebbe problemi insolubili in termini di supporto e di garanzia di stabilità delle infrastrutture.Nondimeno, benché le evoluzioni della postazione di lavoro consentiranno in futuro questo tipo di funzionalità che si renderanno disponibili presso gli editori, occorrerà provvedere costantemente a convalidare la qualità e la buona copertura di tutte le lingue sull'insieme del software.

Sperando di aver risposto ai Suoi interrogativi, voglia gradire, onorevole deputato e caro collega, i sensi della mia profonda stima.

James NICHOLSON Questore responsabile per le tecnologie dell'informazione

 

L'interrogazione di Marco Cappato:

Bruxelles, 29 febbraio 2008

alla cortese attenzione di Hans-Gert Poettering, Presidente del Parlamento europeo e dei Questori

Interrogazione al Presidente a norma dell'articolo 28 del regolamento

Caro Presidente,

- Considerato il caso “Commissione Europea contro Microsoft” che ha visto la Commissione europea, prima con la gestione del Commissario alla Concorrenza Mario Monti ed ora con la Commissaria Neelie Kroes, sanzionare la societá con due multe per un totale di 1.68 miliardi di euro (inadempienze di pagamento comprese) per abuso di posizione dominante;

- Considerato che le sanzioni si basano sull'imposizione alla società di rendere accessibili i codici del server Windows, per rendere interoperabili i propri prodotti con quelli dei concorrenti e per aver continuato a chiedere prezzi irragionevoli per rendere disponibili le informazioni richieste alle aziende interessate;

- Considerato che il Parlamento europeo utilizza, per la configurazione standard dei propri computer, esclusivamente sistemi operativi (Windows XP Professional), browser (Internet explorer), Client di posta elettronica (MS Outlook) e applicazioni (Pacchetto MS Office) in lingua inglese di proprietà della società americana Microsoft;

- Considerato che questo genera alti costi per l'acquisto di migliaia di licenze software e provoca, di fatto, una dipendenza del Parlamento da un unico fornitore in posizione dominante, con problemi di accessibilità dei documenti prodotti in formati proprietari, di interoperabilità e di discriminazione linguistica;

- Considerato che il Parlamento tedesco nel 2004 e il Parlamento italiano e quello francese nel 2007, così come altre assemblee elettive, hanno deciso di adottare software libero

non ritiene il Presidente che il Parlamento Europeo - sia per dare un segnale politico favorevole a tecnologie aperte, sia per intraprendere una politica di riduzione dei costi – possa e debba:

- effettuare uno studio globale sul costo dell'attuale dipendenza del Parlamento da una sola società fornitrice di software confrontandolo con l'eventuale risparmio dell'adozione di software libero;

- verificare l'esistenza di alternative di software libero che possano sostituire l'attuale dotazione di software proprietario, investigando sulle soluzioni adottate in altre realtà istituzionali, a partire dalle esperienze tedesca e francese;

- verificare l'esistenza di software che garantisca il rapido passaggio della propria interfaccia da una versione linguistica ad un'altra, per consentire ai deputati e ai loro assistenti di poter lavorare con programmi nella propria lingua;

Con rispetto,
Marco Cappato MEP

11-IV-08, notizieradicali