los referentes liberales italianos discuten el proyecto Verhofstadt para las euroelecciones de mayo

  Venerdì 15 novembre si è tenuta a Roma una riunione organizzata da Guy Verhofstadt (d'ora in poi V.), presidente del Gruppo ALDE (Alleanza dei Liberali e Democratici pe l'Europa) al Parlamento europeo ed ex premier belga (1999-2008). Noi abbiamo partecipato con Emma Bonino che ha aperto i lavori, Marco Pannella, Sabrina Gasparrini e chi scrive. Sono intervenuti Niccolò Rinaldi per l’Italia dei Valori; Gianluca Susta e Andrea Romano per Scelta Civica; Rudi Russo per Centro Democratico, i rappresentanti di Fermare il Declino; Giorgio La Malfa; Italia Futura, Alleanza Democratica per l'Italia; Cristiana Muscardini per il Movimento Conservatori Sociali Riformatori; Movimento Italia Aperta; Partito Federalista Europeo; Fondazione Critica Liberale; Partito Liberale; Fondazione La Malfa; e Louis Godart, consigliere al Quirinale per la Conservazione del patrimonio artistico.

La riunione è durata quasi tre ore e in conclusione è emerso un consenso generale a proseguire e approfondire la percorribilità di questo progetto comune che Verhofstadt vuole lanciare in tutti i paesi membri dell'UE. Per vedere se le rose fioriranno, Verhofstadt ha proposto altre due riunioni con gli "sherpa" di ogni organizzazione da tenere probabilmente a Roma a dicembre. I prossimi passi dovrebbero essere la stesura di una bozza di programma, l'identificazione di nome e simbolo, modalità di finanziamento, composizione delle liste e preparazione alla raccolta delle firme.

Ogni partecipante ha ricevuto un sondaggio effettuato a ottobre nei 28 paesi membri dell'UE in cui si rileva la progressione dei partiti euroscettici e nazionalisti. Per fare qualche esempio: i nazionalisti sarebbero la prima forza in Francia (24%), Belgio (22%), Ungheria (Fidesz, 50%) e la seconda in GB (UKIP, 22%) e . Il centrodestra sarebbe primo in Germania (41%), Spagna (31%), Polonia (41%), Irlanda (27%) e secondo in Finlandia (18%). Situazione molto frammentata o a praticamente a ex equo tra CS e CD nei Paesi Bassi, Croazia, Estonia, Bulgaria, Danimarca, Austria, Svezia. In Italia: PD 28%, FI 24%, M5S 21%, SC/UDC 5%, Lega 4%, SEL 4%.

Emma ha avviato i lavori con un'analisi di circa mezz'ora della difficile situazione in cui versa l'UE, intrecciandola con quella italiana sottolineando anche l'instabilità che potrebbe scaturire dalle divisioni interne a PDL e PD non escludendo quindi un doppio appuntamento elettorale italiano nazionale ed europeo. Ha affrontato i temi principali che una forza liberal-democratica dovrebbe propugnare: unione bancaria, esercito europeo sottolineando, federalismo e quindi riforma dei trattati sottolineando a tal proposito che mentre l'elezione diretta del presidente dell'UE è sicuramente un obiettivo, il gruppi socialista, ha già scelto il candidato presidente senza ampie consultazioni. Popolari e liberali non seguiranno un percorso diverso.

Dopo Emma è stata la volta di Verhofstadt che ha aperto il giro di tavolo ponendo una domanda: "essendo tutti d'accordo che l'avanzata dei nazionalismi può essere arrestata soltanto con una mobilitazione organizzata di forze politiche che vogliono l'Europa (ma non questa Europa), ha senso l'esercizio che stiamo facendo oggi?". Il giro di tavolo che ne è seguito non ha registrato l'opposizione di nessuno dei presenti. Segnalerei in particolare alcuni interventi tra cui: Gianluca Susta e Andrea Romano per Scelta Civica (SC), che hanno confermando l'interesse di SC a partecipare al progetto di Verhofstadt, chiedendo però "pazienza" per capire, una volta superato il travaglio interno attuale, se sarà effettivamente SC a partecipare o alcuni fuoriusciti. Entrambi si sono detti ottimisti sull'esito in senso lib-dem della contrapposizione interna.

Ezio Bussoletti (Fermare il Declino) ha detto di aver già dato vita a una specie di rassemblement denominato "In cammino per cambiare" per cui è entusiasta del progetto per le europee, mentre Italia Futura, rappresentata da Simone Perillo sarà una spinta perché il progetto vada a buon fine.

Mauro Aparo (Fondazione La Malfa) ha chiesto se si tratta di salvare l'€ o l'UE politica o entrambe e che per poter mettere alla luce una nuova UE è necessario riformare i trattati e fare di giustizia, difesa ed esteri i pilastri su cui imbastire l'UE e uscire dalla crisi.

Per Cristiana Muscardini (Conservatori Sociali) dobbiamo sconfiggere berlusconismo e renzismo. Non è sufficiente dire che serve il federalismo. Bisogna battersi contro la burocrazia, lo strapotere delle banche, la tratta degli esseri umani ed altre tematiche "a effetto". Il primo passo comunque è battere berlusconismo e renzismo e da lì inanellare altre iniziative, altrimenti non ce la faremo.
Giulio Ercolessi ha fatto notare che per varie ragioni storiche, culturali e politiche i liberali d'Italia sono ridotti ad essere dei gruppetti rimasti senza casa.

Marco Pannella ha ricordato l'esperienza delle europee del 1989 quando radicali, liberali e repubblicani diedero vita ad una lista (transnazionale con la presenza del britannico Lord Steel, autore della legge sulla legalizzazione dell'aborto in GB) che però ebbe solo 3 eletti, più Marco Taradash con una lista antiproibizionista. Se il progetto andrà avanti sarà necessario trovare il nome della coalizione, i connotati che vogliamo enfatizzare (come con la Rnp) e puntare sulla personificazione in ambito europeo. Se Verhofstadt saprà esprimere la convinzione che lo muove è il volto adatto per questa operazione. Servirà poi comprendere qual è lo stato dell'arte per quanto riguarda la presenza "liberale" nelle varie regioni e aree d'Italia. Siamo quindi disponibili a lavorare al progetto partendo dalla leadership di Verhofstadt, e pronti a dare il contributo che si terrà che potremo dare.

Molto favorevole al progetto è Niccolò Rinaldi che ha subito abbozzato qualche punto per il programma come: difesa dell'€ perché altrimenti significherebbe perdere altri 30 anni di integrazione, aumentare il bilancio europeo anche per proporre un reddito di cittadinanza europeo (che giocherebbe a sua volta a favore del mantenimento dell'€), revisione della PAC e creazione di una vera Protezione Civile europea, oltre ovviamente all'esercito.

Giorgio La Malfa è a disposizione e ha messo in guardia contro errori commessi in passate campagne quando i liberali accusavano i socialisti e i democristiani di non essere abbastanza pro-Europa. E' necessario strutturarci meglio, redigere il programma, stabilire dove reperire le risorse e la composizione delle liste.

Quindi Guy Verhofstadt ha concluso registrando appunto la volontà generale dei presenti nel voler proseguire il lavoro comune e proponendo le due riunioni per dicembre. La prima dovrebbe consistere nel cominciare a stendere una base di programma, nome e dichiarazione d'intenti. La seconda si concentrerà sul tipo di organizzazione (lista, partito, movimento..) e sulle modalità di finanziamento.

Mi pare che Emma e Marco ritengano che vista la situazione delle adesioni italiane occorra esser attenti nel valutare le effettive potenzialità politiche del progetto, coerentemente con la proposta di V, perché la sua posizione spinelliana e federalista possa affermarsi in un significativo numero di Stati membri a cominciare dall'Italia. Quando possibile comunicherò la data delle prossime riunioni.

18-XI-13, Matteo Angioli, Notizie Radicali